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L'Hellas sciupa e recrimina: alla fine è solo pareggio contro l'Udinese

Dopo una prima parte equilibrata, la squadra di Juric ha schiacciato gli avversari sfiorando la rete della vittoria, mentre alla mezzora ha protesta per un fallo in area su Zaccagni, che Chiffi non ha neppure visionato al VAR

È finita senza reti la sfida del Bentegodi tra Hellas Verona e Udinese, che ha aperto il turno infrasettimanale della quinta giornata di Serie A. 
Nonostante il rientro di Stepinski dalla squalifica, Juric ha deciso di mandare in campo dall'inizio Di Carmine, ma dopo pochi minuti il numero 10 è stato costretto a ricorrere ad una vistosa fasciatura alla testa per uno scontro con Becao, che porterà alla sua sostituzione alla mezzora proprio a favore dell'attaccante polacco. Partita con l'idea di prendere in mano il gioco, la formazione di casa non ha però messo in campo fin da subito l'aggressività che ha caratterizzato le sue prime uscite. I ragazzi di Juric non hanno portato subito una pressione costante nella metà campo avversaria, pur andando spesso a caccia della sfera subito dopo averla persa, e anche nel fraseggio sono apparsi meno rapidi e concreti. Merito anche dei giocatori di Tudor, che non hanno lasciato ragionare gli scaligeri mettendoci il fisico e provando a loro volta a creare pericoli dalle fasce. Così la prima parata dell'incontro ha dovuto eseguirla Silvestri al 10', sulla debole incornata di Barak.
Con ritmi mai forsennati, il match è rimasto in equilibrio per tutta la prima frazione, con le due squadre impegnate nel cercare di sopraffare l'altra. Il Verona ha così provato a sfruttare anche le caratteristiche fisiche dei propri giocatori, ma sugli sviluppi di un corner, al 22', Rrhamani non è riuscito a trovare la porta di testa. Alla mezzora invece Chiffi, con la complicità di Abisso al VAR, ha messo la firma su una partita che lo ha visto protagoista di diversi errori (trattenute su Di Carmine, intervento su Faraoni, regola del vantaggio ignorata e non solo): dopo un'azione di Lazovic a sinistra, la sfera è finita in area a Zaccagni, che si è incuneato tra due difensori. Atterrato da Becao, il centrocampista ha subito chiesto l'intervento del direttore di gara, che non ha ritenuto neppure fosse il caso di rivedere le immagini, nonostante mostrassero l'evidente contatto. Forse sarebbe stato il caso di utilizzare il Video Assistant Referee.
Dopo le vibranti proteste di pubblico e giocatori, il match è dunque proseguito e all scadere dei primi 45 minuti ha registrato le principali occasioni. La prima è capitata sui piedi di Lasagna, che al 43' non ha inquadrato la porta in acrobazia da dentro l'area piccola, mentre due minuti dopo Zaccagni è stato anticipato di testa sulla linea di porta. 

Il secondo tempo è iniziato sulla falsa riga del primo, con l'Hellas che è salito piano piano di tono. Così, dopo un'altra occasione sciupata da Lasagna, questa volta in contropiede al 54', i gialloblu sono saliti in cattedra, guidati da un Amrabat straripante e presente in ogni zona del campo. Con l'Udinese ferma al palo e in difficoltà, i padroni di casa hanno alzato sul serio la pressione, costringendo gli avversari nella loro metà campo praticamente per il resto della partita. Il primo tentativo verso la rete è stato proprio dell'ex Bruges al 64', che però non è riuscito a sorprendere Musso sul suo palo, mentre Verre tre minuti dopo ha cercato un'improbabile girata in area. I ragazzi di Juric sono riusciti a sfondare soprattutto sulle fasce, andando spesso al cross sia con la difesa schierata, sia quando i bianconeri hanno provato ad avanzare, lasciando così spazio dietro l'ultimo uomo. Situazioni che hanno favorito Stepinski, che al 75' ha messo alto da ottima posizione (venendo pescato anche in fuorigioco), mentre un minuto, dopo tutto solo, non è riuscito ad angolare di testa stimolando così i riflessi di Musso, che ha deviato sul montante prima che la difesa potesse spazzare via. L'assedio dei gialloblu è andato avanti, ma l'ultima vera occasione è arrivata all'83' con Verre, che ha provato la volée su cross deviato di Rrahamani senza centrare la porta. 

IL TABELLINO

Più che un punto guadagnato, sembrano essere due punti persi quelli dell'Hellas Verona, che dopo aver giocato alla pari per più di un tempo, ha messo le corde l'avversario per circa mezzora, mancando però il colpo del KO. I "difetti di mira" mostrati in questa partita, fanno tornare alla mente la presenza di Pazzini in panchina, che magari senza l'infortunio capitato a Di Carmine sarebbe potuto entrare per cercare la rete della vittoria. Per il resto ha lasciato sorpresi la partenza dei gialloblu, che non ha schiacciato subito sull'acceleratore, attendendo quasi le mosse dell'avversario, mentre allenatore e dirigenza possono recriminare per un altro arbitraggio non altezza del calcio italiano. 
L'Hellas adesso è atteso da un'altra sfida con una diretta concorrente: alle 18 di domenica infatti scenderà in campo a Cagliari.  

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