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Hellas Verona - Spezia 0-1 | Delusione gialloblu e le avversarie si allontanano

Un rigore di Granoche punisce la brutta prestazione della squadra di Pecchia, che cambia tre volte il modulo senza però riuscire a trovare gol e vittoria. E ora Frosinone e Spal allungano a +3 in classifica

L'Hellas Verona trova la sconfitta sul proprio terreno nella trentaquatresima giornata di Serie B, con lo Spezia che si impone con il risultato di 1-0. 

Chiederselo sembra più che lecito: dov'è finito il Verona "ammazza campionato"? Quello che vinceva e convinceva? Probabilmente non è dato saperlo, ma quello visto allo stadio Bentegodi contro lo Spezia è sembrato il lontano parente della squadra che veniva da tutti indicata come la più probabile candidata alla promozione diretta. L'Hellas trova la sconfitta in casa dopo lo 0-4 subito con il Novara all'andata, con il pubblico che dopo la fine della partita decrata da Nasca lo ha sommerso di fischi. 
Pecchia alla vigilia del match aveva detto che sarebbero serviti "ritmi altissimi" per superare lo scoglio ligure, ma non è stato accontentato se non in rari frangenti della gara. La partenza-lampo dei gialloblu ha subito creato un pericolo in area avversaria, con Pazzini e Romulo che però non hanno trovato la sfera sul traversone proveniente da destra, a conclusione di una bella azione che lasciava ben sperare i supporter scaligeri. I problemi notati nelle scorse giornate però non hanno tardato a ripresentarsi, con una costruzione del gioco apparsa a dir poco macchinosa. Anche la solidità difensiva che aveva contraddistinto le ultime uscite ha iniziato a vacillare, con Granoche che già prima dello scoccare del primo quarto d'ora di gioco avrebbe una buona occasione per trafiggere Nicolas, ma il suo destro non ha trovato la porta. Ingabbiati e senza avere l'idea di come uscirne, i giocatori di Pecchia hanno dato vita ad un fraseggio difficoltoso e spesso sbagliato, che in qualche occasione ha anche rischiato di innescare gli uomini di Di Carlo, fermati però dalla difesa di casa. Pazzini allora al 25' ha provato a suonare la carica, con un tiro da fuori che però è risultato centrale. Dieci minuti dopo ecco invece la migliore occasione dei primi 45 minuti, con Nicolas che compie un vero miracolo sul destro di Maggiore, partito dal limite dell'area piccola. Nel finale della prima fazione gli scaligeri sono riusciti ad aumentare un po' i giri del motore, senza però riuscire ad impensierire veramente Chichizola. Al 44' inoltre i padroni di casa hanno chiesto il calcio di rigore per un mani di Sciaudone in area, ma l'arbitro ha giudicato fallosa la precedente spinta di Valoti e le due squadre sono andate sotto la doccia in perfetta parità. 

Nella ripresa Pecchia ha provato a rimescolare le carte passando al 4-4-2, senza però ottenere gli effetti sperati. Anzi, gli spezzini, che già nel primo tempo avevano fatto vedere una buona organizzazione e delle idee chiare di gioco, sono andati vicini al gol con Piccolo al 50', che si è fatto ingolosire dalla possibilità di tirare anziché servire l'accorrente Maggiore, affermando così la supremazia dei primi minuti di ripresa. Dopo lo spavento iniziale, Pazzini e soci hanno iniziato ad ingranare e al 54', dopo un contropiede finalmente ben orchestrato, sono andati a loro volta vicini al vantaggio, con la conclusione di Valoti che si è spenta sul fondo. Al 60' Pecchia è arrivato poi il nuovo cambio di Pecchia, passato al 4-3-3 con l'inserimento di Luppi. La squadra a quel punto sembrava a suo agio, con lo Spezia costretto a rintanarsi nella propria metà campo e gli scaligeri che spingono, andando al tiro prima con Pisano (al 66': parato) e poi con Siligardi (al 68'), che ha visto la sfera solo avvicinarsi al palo. L'onda d'urto però è durata poco e l'Hellas poi ha faticato a trovare la via per la porta avversaria, poi al 78' è arrivato l'episodio che ha deciso la partita: braccio largo di Pisano su cross di De Col e rigore. Dal dischetto va "El Diablo" Granoche che non lascia scampo a Nicolas. Sotto nel risultato, Pecchia si è giocato il tutto per tutto con l'ingresso di Cappelluzzo e il passaggio al 4-2-4. Gli assalti finali, spesso mal coordinati e poco incisivi, hanno fruttato una solo vera occasione, quando all'88' Pazzini ha messo fuori di un niente un cross arrivato dalla destra. Dopo cinque minuti di recupero, è arrivato poi il fischio finale di Nasca e la protesta dei tifosi scaligeri. 

Il "Verona operaio" non aveva convinto sabato nonostante la vittoria e dopo questa sconfitta men che meno. Per larghi tratta della gara la squadra non sembrava avere un'idea di gioco, o forse non è riuscita a metterla in pratica, ma resta il fatto che il risultato non cambia. Troppo spesso i gialloblu si sono trovati in difficoltà nel passarsi la palla, sia per il movimento a volte scarso dei compagni, sia per le scelte sbagliate prese. A questo poi fa difetto anche la mancanza di ritmo di una squadra che pare non avere la ferocia necessaria ad aggredire ed intimidire gli avversari. E se in mezzo a tutto questo aggiungiamo che la difesa non ha dato quella sicurezza vista in precedenza, sembra difficile immaginare un repentino cambio di rotta. 
Le avversarie ora sono a +3 in classifica, e quella che doveva essere la serata dell'aggancio alla vetta, è diventata quella dello strappo per Frosinone e Spal. Pecchia avrà molto da lavorare in settimana, per ricostruire la mentalità di una squadra che a tratti sembra addirittura essere svanita, in vista della trasferta di Novara fissata per lunedì sera. 

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