Falsa partenza dell'Hellas al Bentegodi: col Padova non va oltre il pari
I gialloblu pagano il ritmo più alto e la maggiore incisività dei patavini, riuscendo solo nell'ultima mezzora ad avvicinarsi con costanza alla porta di Merelli e rischiando in precedenza di subire il raddoppio ospite
Non inizia nel migliore dei modi il campionato di Serie B per l'Hellas Verona, che allo stado Bentegodi non è riuscito ad andare oltre l'1-1 contro il Padova nel derby veneto, che l'ultima volta lo ha visto vittorioso nel 1998.
Dopo un inizio acceso con due falli nei primissimi secondi di gioco, le due squadre hanno iniziato a tessere le prime trame delle rispettive tele per cercare di sorprendere gli avversari. La formazione guidata da Fabio Grosso ha fatto capire fin dall'inizio di voler fare la partita, cercando spesso di sfondare sulle fasce, con Matos e Ragusa sempre molto larghi. I gialloblu però già da subito sono sembrati non ancora ben rodati, mentre il Padova è riuscito a chiudere bene gli spazi e a pressare le fonti di gioco dei padroni di casa. Così, dopo 15 minuti, entrambi i portieri non sono stati chiamati in causa: la prima occasione infatti è arrivata al 19', quando Contessa ha stretto in area per raccogliere il traversone che arrivava da destra, senza trovare la porta. A sbloccare il risultato ci ha pensato allora Almici su calcio piazzato al 23', con una parabola che non ha lasciato spazio a Merelli.
Ferita, la squadra di Bisoli, che già all'inizio si era mostrata più in palla soprattutto con Bonazzoli, ha alzato ulteriormente i giri del motore rischiando di trovare il pareggio già al 32' con Capello, dopo una dormita di Henderson, con Silvestri che ha respinto la conclusione. Il giro palla troppo lento e prevedibile non ha permesso all'Hellas di portare nuovi pericoli alla porta patavina, così gli ospiti al 36' hanno trovato il meritato pareggio con la deviazione volante di Ravanelli, imbeccato in area da calcio piazzato. La reazione ospite però non si è esaurita qua: al 42' Bonazzoli ha provato il gran gol con il tacco, mentre tre minuti dopo la conclusione a giro di Clemenza per pochissimo non ha trovato lo specchio della porta.
LA CRONACA E IL TABELLINO
Nella ripresa la partita è rimasta combattuta, con i gialloblu che hanno continuato nel loro palleggio, mentre il Padova al 50' è andato vicino al vantaggio con Capelli e al 55' sarebbe anche passato in vantaggio con Bonazzoli: la rete però non è stata convalidata dall'arbitro per un dubbio fuorigioco.
Grosso allora ha provato a rimescolare le carte, tirando fuori un Henderson fuori partita ed un Ragusa spento, per Zaccagni e Gustafson. Alzato un po' il ritmo, il Verona si è piano piano avvicinato alla porta, con Matos che al 63' non è riuscito a capitalizzare da dentro l'area. Nonostante la buona prova di Colombatto, che ha mostrato un'ottima personalità, la rete dei passaggi gialloblu è rimasta poco incisiva e così al 74' ci ha provato Caracciolo, ma la sua volée arrivata dopo un calcio piazzato è terminata alta. Nel finale gli ospiti hanno arretrato il proprio baricentro, probabilmente anche per le energie spese, ed i padroni di casa hanno abbozzato alcuni assalti che hanno portato alla conclusione bloccata di Gustafson ('82) e alla botta da fuori di Laribi messa in corner ('83). Le due occasioni migliori però sono arrivate nel finale, quando lo stesso Caracciolo non è riuscito a trovare la porta di testa su angolo ('87) e quando Pazzini ha costretto Merelli ad un grande intervento con un'acrobazia.
Non è stato dunque un Hellas Verona brillante quello sceso in campo nella prima giornata. La squadra di Grosso fino al 60' è riuscita a creare pochissimo, con Di Carmine che non è mai stato messo nelle condizioni di rendersi pericoloso, mentre Pazzini ha sfiorato il gol vittoria con un'invenzione tirata fuori dal proprio bagaglio tecnico. Troppo lenta la manovra, ravvivata da Colombatto, mentre Henderson è apparso come un corpo estraneo alla squadra.
L'allenatore non sembra dunque essere riuscito ad inculcare del tutto i propri concetti di gioco in una squadra rifatta quasi completamente rispetto all'anno scorso: servirà ancora un po' di tempo per capire se questo Verona può veramente puntare al ritorno in Serie A.