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Mandolini ci ricasca con Gomez dall’inizio e il Verona rallenta la corsa verso la A

Inspiegabile la decisione del tecnico gialloblù di riproporre a Cesena l'argentino titolare al posto di Ferrari, privando Cacia della spalla ideale. L'Hellas perde ora il secondo posto a causa della vittoria del Livorno sul campo del Varese

Un po’ come ritrovare un vecchio mobile in cantina e interrogarsi sul suo valore. Il Verona allo stesso modo si pone più di un dubbio sul peso specifico del punto ottenuto ieri sera a Cesena. La vittoria del Livorno sul campo del Varese per 3-1 infatti riporta i gialloblu al terzo posto in classifica, staccati di due lunghezze dalla promozione diretta in serie A e fa crescere i rimpianti per un successo che sarebbe stato meritato ma che non è arrivato. Infatti anche l’Empoli si è rifatto sotto dopo la vittoria a Grosseto, portandosi a -8 dal Verona (ci sarebbero quindi i playoff).

Purtroppo spiace sottolineare, considerando anche la settimana che ha vissuto, gli errori commessi da Mandorlini. Il più grave quello di riproporre dal 1’ Gomez per Ferrari. Una scelta francamente incomprensibile sotto tutti i punti di vista, alla luce della perfetta intesa che l’ex AlbinoLeffe aveva dimostrato con Cacia contro la Ternana. Senza Ferrari (fatto entrare al 70’ ma per giocare con Cocco) anche il numero 8 gialloblù ha vagato per il campo senza punti di riferimento, come il comico che all’improvviso viene privato della  spalla ideale. E l’apporto dato dall’argentino non ha giustificato la mossa. È vero, il Verona ha dominato (con Sgrigna, Hallfredsson, Cacciatore e Jorginho sugli scudi) nel primo tempo, ma ha creato poche occasioni, a parte il palo di Sgrigna (su punizione) e il salvataggio sulla linea di Comotto sul colpo di testa di Jorginho (nella ripresa però il Cesena ha pareggiato il conto dei legni con Rodriguez). La squadra quando arriva sulla trequarti si smarrisce, fatica a trovare l’ultimo passaggio. Concretizza poco in rapporto alla mole di gioco che sviluppa: un difetto che si ripropone peraltro da inizio stagione al quale Mandorlini ancora non ha trovato rimedio (per la cronaca siamo giunti alla giornata numero 36). Certo ieri il Verona si è visto mancare uno sbocco importante sulla fascia sinistra per l’assenza di Agostini, in quanto Albertazzi ha preferito dedicarsi alla fase difensiva limitando gli sganciamenti offensivi.

Un’ultima nota negativa. A Cesena  il Verona ha battuto ben 12 calci d’angolo creando una sola situazione di pericolo (pur disponendo di ottimi colpitori di testa), ovviamente fallita da Gomez con un tiro al volo finito sul fondo. Il bicchiere è, insomma, mezzo vuoto. Alla luce anche del risultato del Livorno. Intanto martedì si torna in campo. Al Bentegodì arriverà il Cittadella e sarà indispensabile vincere. Servirà il miglior Martinho che ieri quando è entrato (75’)  ha dimostrato di non essere al meglio.             

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