rotate-mobile
Sport

L’Hellas per arrivare in serie A deve sfatare la “maledizione” del Bentegodi

Nelle ultime stagioni il Verona ha subìto cocenti delusioni sul proprio campo: l'anno scorso l'eliminazione nei play off ad opera del Varese, nel 2010 il ko col Portogruaro che costò la promozione in B e, soprattutto, nel 2007 il pari contro lo Spezia determinò la retrocessione in C. Inoltre il Livorno vola in trasferta.

Verrebbe quasi voglia di chiedere l’inversione di campo. Ovvero di giocare la (probabilmente) determinante sfida di venerdì sera col Livorno in trasferta. Una provocazione, ma fino a un certo punto. Ragioni scaramantiche e tattiche inducono a prendere in considerazione questa ipotesi. Negli ultimi anni infatti lo score del Verona al Bentegodi in partite decisive è largamente negativo. Qualcuno potrebbe parlare di una vera e propria maledizione. Alla fine della festa a brindare all’interno dell’impianto gialloblù sono sempre stati i tifosi ospiti.

I PRECEDENTI - Il caso più recente è della passata stagione: al termine della semifinale play off esplose la gioia dei sostenitori del Varese. Ma l’Hellas ha vissuto beffe anche maggiori in casa. Come dimenticare per esempio l’esultanza del Portogruaro per una storica promozione in B conquistata nell’ultima giornata del campionato 2010 o, ancora più bruciante, quella dello Spezia nel ritorno dei play out di serie B del 2007? Per contro il Verona ha festeggiato a Salerno (il ritorno in B), a Busto Arsizio (salvezza in C1) o andando ancora più indietro a Reggio Calabria (permanenza in A, dopo spareggio) per non parlare di Bergamo, nell’anno del tricolore. Difficile spiegare il perché di questo stato di cose. Di sicuro è arrivato il momento di invertire la tendenza.

SULL'ALTALENA - Cabala a parte, crea qualche apprensione più ragionevole il rendimento recente dell’Hellas. Per 16 mesi il Bentegodi è stato un fortino inespugnabile, ma delle ultime tre partite interne il Verona ne ha perse due (Vicenza e Padova) prendendosi solo una piccola rivincita ai danni del Varese. Certo il ruolino complessivo in questo torneo resta eccellente: 30 punti in 14 gare (media di 2.14) con 9 vittorie, 3 pari e i 2 ko appena ricordati. Pure il saldo reti è ampiamente positivo: 20 i gol segnati, 8 quelli incassati.  Ma come detto ci sono ragioni anche tattiche che preoccupano e riguardano le caratteristiche del Livorno, squadra che vola in trasferta dove ha conseguito 28 punti (8 successi, 4 pareggi e 2 ko) in 14 partite contro i 30 in 16 interne. La media esterna è di 2 contro quella di 1.87 casalinga. La formazione toscana ha fatto bottino pieno nelle ultime due sfide esterne (Cittadella e Spezia), mentre nelle ultime 3 al “Picchi” ha racimolato un solo punto sabato con la Reggina facendosi rimontare da 3-1. Qualcuno dispone di un buon amuleto? Nessuno ci crede, ma non si sa mai.

    

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’Hellas per arrivare in serie A deve sfatare la “maledizione” del Bentegodi

VeronaSera è in caricamento