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Hellas, ora tutti i "soloni" gi dal carro del vincitore

Gli stessi che storcevano il naso all'arrivo di Mandorlini dopo Salerno lo esaltano come un eroe

Dopo aver mancato dodici mesi fa in modo sciagurato una promozione che pareva sicura in seguito alla sfarzosa campagna-acquisti condotta dall’ex ds Bonato, l’Hellas si ritrova ora a festeggiare un approdo in B che sembrava impossibile dopo 12 turni (gestione Giannini). Ma in tutto questo non c’è nessuna forma di nemesi o di compensazione da parte degli astri pallonari.

La morale è molto più semplice. A un certo punto di questo campionato la società ha deciso di affidare la squadra a una guida salda e competente, ovvero ad Andrea Mandorlini. Un allenatore di personalità, esperienza, mentalità vincente e con le idee chiare sotto il profilo tattico. Capace di dotare l’undici gialloblù di un gioco preciso e di una invidiabile condizione fisica, decisiva nei play off come si è visto domenica a Salerno. Tutte qualità che erano mancate nello scorso torneo per gli evidenti limiti di Remondina che aveva presentato nella parte finale del torneo un Verona a dir poco boccheggiante e confuso.

In modo singolare oggi a esaltare (giustamente) Mandorlini sono gli stessi soloni (detti così forse perché scrivono e concionano sotto l’effetto di esiziali colpi di sole?) che l’anno scorso di fronte all’incredibile crollo del Verona argomentavano con rara albagia: "l’allenatore incide poco nei risultati". Gli stessi commentatori che non erano poi neppure tanto favorevoli all’esonero di Giannini (chiesto con forza in tempi non sospetti su queste colonne). Ma in Italia, si sa, lo sport principale è quello di salire sul carro del vincitore (e scendere da quello del perdente per tempo).

Mandorlini a parte, il vero e indiscusso artefice di questa promozione è il presidente Martinelli, costretto a superare prove (sportive ma soprattutto extracalcistiche) che avrebbero fiaccato chiunque altro (ma allo stesso tempo ci pare doveroso ricordare la passione e gli enormi sacrifici sopportati dal Conte Arvedi). Il presidente ha avuto il merito di prelevare il club in un momento in cui il futuro della società era a dir fosco e di non arrendersi dopo l’epilogo nefasto dello scorso campionato. Di andare avanti da solo nonostante le promesse di aiuto ricevute da più parti ma che non si sono mai concretizzate. Adesso è giunta l’ora che il mondo imprenditoriale veronese dia finalmente una mano al numero uno gialloblù.

L’Hellas anche in B deve puntare al massimo obiettivo e il prossimo campionato si annuncia di altissimo livello per la presenza di società come Torino, Sampdoria e Bari. Per allestire una squadra competitiva serviranno investimenti ingenti. Il lavoro al ds Gibellini non mancherà di certo e non potrà condurre una sessione di mercato come quella di gennaio quando ha portato in gialloblù Napoli e Tiboni. L’attacco andrà notevolmente rinforzato e rivoluzionato. Domenica nella Salernitana (ma è del Genoa) ha ben impressionato Ragusa, un esterno capace di saltare con grande facilità l’avversario. Lo stesso Carrus alzerebbe non poco il tasso tecnico del centrocampo gialloblù, offrendo inoltre valide soluzioni anche su palle inattive. Di sicuro non potrà rimanere inattiva la società sul mercato.

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