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La Figc svincola i giocatori del Chievo Verona che però non molla e decide di ricorrere al Consiglio di Stato

Più che una favola quella del Chievo rischia ora di assomigliare alla "storia infinita", ma le speranze di restare in serie b per i clivensi appaiono oggettivamente quasi nulle

La bocciatura del Tar del Lazio circa il ricorso presentato dal Chievo Verona ha innescato un nuovo provvedimento della Figc nei confronti della società sportiva del presidente Luca Campedelli. Si tratta dello «svincolo d'autorità dei calciatori tesserati» del Chievo Verona, così come si legge in una nota ufficiale della stessa Figc:

«Il Presidente Federale - visto il C.U. n. 12/A del 16 luglio 2021, con il quale non è stata concessa alla società Chievo Verona S.R.L. la Licenza Nazionale 2021/2022, con conseguente non ammissione della stessa al Campionato di Serie B, stagione sportiva 2021/2022; - visto l’art. 110 delle N.O.I.F. delibera lo svincolo d’autorità dei calciatori tesserati per la società A.C. Chievo Verona S.R.L».

Si tratta naturalmente di una misura prevista, ma che la società veronese ha comunque deciso di non accettare creando così una situazione ancora più complicata da prevedere. Il club veronese, infatti, ha scelto di contestare tanto la decisione del Tar quanto il provvedimento della Figc, ricorrendo al Consiglio di Stato. È quanto si apprende da un lungo comunicato del Chievo Verona:

«Conformemente alla giurisprudenza che ammette l’appello contro i decreti cautelari monocratici dei presidenti dei tar, - si legge nella nota del Chievo Verona - che definiscano in modo irreversibile la controversia, la Società A.C. ChievoVerona ha intenzione di proporre appello al Presidente del Consiglio di Stato, contro il decreto presidenziale del Tar del Lazio che ha rigettato l’istanza di provvedimenti cautelari monocratici.

La Società procederà anche all’impugnazione del provvedimento di svincolo dei tesserati, illegittimamente adottato in data odierna dalla Federazione italiana gioco calcio. A questo riguardo la Società fa presente che il giudizio dinanzi al Tar del Lazio è tuttora pendente dinanzi al Tar del Lazio e che la stessa Federazione, nelle proprie difese, aveva ipotizzato che, in caso di accoglimento dell’istanza cautelare a seguito della camera di consiglio fissata per il 6 settembre, il ChievoVerona potesse essere iscritto in sovrannumero al campionato di serie B. L’illegittimo provvedimento odierno è evidentemente contrastante con questa ipotesi».

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