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Contro l'Inter non basta un ottimo Chievo e la zona "calda" ora è a 2 punti

La squadra di Maran ha messo in difficoltà gli avversari fin dai primi minuti di gioco, ma Icardi e Perisic hanno poi messo la partita sui giusti binari per la banda di Spalletti, che nel finale ha rischiato di essere raggiunta

Una buona prestazione non è bastata al Chievo Verona, che allo stadio Bentegodi è stato battuto per 2-1 dall'Inter nella trentaquattresima giornata di Serie A, complicando così la propria rincorsa alla salvezza. 

I padroni di casa sono partiti forte già di primi minuti, sorprendendo gli avversari che forse si aspettavano un avversario più attendista. Il Chievo invece ha iniziato pressando alto e costringendo la formazione di Spalletti a difendersi con le unghie, ma al 12' solamente il palo ha strozzato il grido di gioia di Pucciarelli, che sugli sviluppi di un calcio di punizione aveva provato la conclusione dal limite. Ispirati e volenterosi, i veronesi non hanno calato l'intensità, riuscendo spesso a mettere palloni interessanti dalle fasce, così dopo un pallonetto alto di Perisic al 13' (partito comunque in offside), al 16' Handanovic è stato chiamato ad un grande intervento dalla conclusione dal limite di Giaccherini, che aveva sorpreso sguarnita la retroguardia ospite. 
Dopo essersi ricomposta l'Inter ha iniziato a reagire, cercando di non far uscire i padroni di casa con la palla al piede e alzando i ritmi, ma la buona disposizione della difesa di Maran non ha concesso molti spazi: Karamoh al 22' ha dovuto quindi provarci da fuori, andando solo vicino al palo di Sorrentino, che al 27' si è dovuto impegnare per smanacciare via un corner di Cancelo diretto sotto la traversa. La pressione dell'Inter ha costretto il club della diga ad abbassare di parecchio il proprio baricentro nonostante le urla di Maran, ma già intorno alla mezzora la stanchezza ha iniziato a farsi sentire per entrambe le fazioni, probabilmente anche a causa del grande caldo. 
Con le squadre allungate e in attesa di rientrare negli spogliatoi, nel finale si sono registrati diversi pericoli per i due portieri. Il più impegnato è stato senza dubbio Handanovic, che al 39' ha risposto di riflesso al sinistro di Cacciatore, negandogli la gioia della rete, mentre al 41' ha visto Inglese non riuscire ad incornare un invitante traversone del terzino. Al 45' poi, sempre il numero 1 nerazzurro ha respinto il sinistro di Pucciarelli lanciato in contropiede da Skriniar, mentre al 46' Sorrentino ci ha messo una pezza su una deviazione fortuita di Tomovic. 

LA CRONACA E IL TABELLINO

Il Chievo è ripartito forte nel secondo tempo, spingendo ancora sulle fasce, ma al 48' Inglese non è stato fortunato sul cross di Jaroszynski. L'Inter però è rimasta in agguato: al 50' Brozovic ha provato a sorprendere Sorrentino e al 51' è arrivato il gol di Icardi, convalidato dalla Var. Sul tiro dello stesso Brozovic infatti, l'estremo difensore veronese aveva respinto sui piedi di D'Ambrosio, che aveva poi servito il numero 9 davanti alla porta: il guardalinee aveva alzato la bandierina per il fuorigioco (inesistente) del laterale e Valeri ha affermato di non aver fischiato per non impedire l'intervento del Video Assistant Referee (che altrimenti non sarebbe potuto entrare in funzione). Alcuni giocatori del Chievo in campo avrebbero detto di aver invece udito il fischio, ma solo i filmati della gara potranno aiutare a chiarire il dubbio. 
Dopo la rete avversaria, il club della diga è sembrato accusare il colpo e Maran ha provato allora a gettare nella mischia Castro, ma al 61' è arrivato il raddoppio di Perisic, servito in area da Rafinha al termine di una bella azione in ripartenza. 
Un po' stanchi, i padroni di casa non hanno comunque deposto le armi e hanno continuato a mettere in difficoltà gli ospiti. Birsa al 72' su punizione e Rigoni un minuto da fuori, hanno trovato le deviazioni della difesa sulle rispettive conclusioni, con l'Inter ben arroccata e pronta a ripartire, come al 78', quando solo l'intervento di Sorrentino su Rafinha ha permesso al risultato di restare sul 2-0, e all'84', quando Bani ha salvato su Perisic. 
Nel finale però ci ha pensato al rete di Stepinski, su assist di Birsa, a riaccendere la fiamme e a dare il via gli assalti dei padroni di casa, che al 95' hanno rischiato il clamoroso pareggio, con la deviazione sottomisura di Tomovic (forse in fuorigioco) sulla spizzata di Inglese. La sfera però non ha trovato la porta e il club della diga è rimasto a bocca asciutta. 

È una sconfitta che brucia quella rimediata dal Chievo, sia per i meriti della squadra di Maran, sia per le sue conseguenze. I padroni di casa hanno giocato un'ottima partita sul piano dell'intensità e del coraggio, contro un avversario sulla carta decisamente superiore e messo spesso in difficoltà. La stessa difesa si è dimostrata compatta e attenta, concedendo poco a giocatori come Icardi, Rafinha e Perisic, i quali sono comunque riusciti a sfruttare le poche sbavature di Bani e soci. Ciò che ha fatto invece la differenza per gli ospiti è stata l'imprecisione e la poca concretezza negli ultimi metri del club della diga, che ha sciupato troppe occasioni contro un avversario come l'Inter, che non appena ha potuto ha piazzato l'uno-due decisivo. 
La situazione di classifica si fa sempre più complicata ora per i clivensi, che sono a soli due punti dalla zona retrocessione. Maran deve quindi cercare di raccogliere punti in tutte le partite che mancano alla fine della stagione, compreso allo stadio Olimpico, dove sabato affronterà la Roma alle 18. 

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