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L'Hellas ci mette il cuore ma non basta: Pellissier regala il derby al Chievo

La squadra di Pecchia è rimasta in 10 già nel primo tempo, ma è riuscita comunque ad agguantare il pareggio dal dischetto con Pazzini, prima che il Capitano clivense siglasse la rete della vittoria per i suoi giocatori

Il derby della Scala se lo aggiudica il Chievo Verona, che allo stadio Bentegodi supera l'Hellas Verona per 3-2, nella nona giornata di Serie A, al termine di una stracittadina combattutissima. 

Ottima è stata la partenza dell'undici di Pecchia, che ha subito fatto capire di voler provare ad impostare gioco e ritmo, mentre i clivensi chiudevano gli spazi in attesa di cogliere il loro momento. L'Hellas ha provato fin da subito a sfondare sulle fasce, sfruttando la spinta dei terzini che ha messo in crisi il sistema difensivo avversario: così al 6' Fares ha potuto mettere al centro un insidioso traversone che però non ha trovato compagni, imitato subito dopo da Caceres dal lato opposto, con Sorrentino che ha allontanato la sfera su piedi di Verde, il quale non si è fatto pregare ed ha portato in vantaggio i suoi. Un vantaggio meritato, per quel poco che si era giocato fino a quel momento, che ha portato alla reazione della squadra di Maran, che piano piano ha iniziato ad alzare i giri del motore, alzando il pressing e cercando di mantenere il possesso palla. Da questo è nato al 15' il cross di Cacciatore per Birsa, ma il colpo di testa dello sloveno si è spento sopra la traversa. Più in difficoltà nel possesso palla, in questa fase il Verona non è riuscito ad affondare come nei primissimi minuti, mentre il Chievo iniziava a farsi pericoloso su calci da fermo. E al 23' infatti, da una punizione dalla trequarti sinistra, Birsa ha pescato in area Inglese, bravo a liberarsi dalla diretta marcatura con un bel movmento, che di testa non ha lasciato scampo a Nicolas. Gli "ospiti" a quel punto hanno subito il colpo e iniziato a vacillare maggiormente, mentre i clivensi hanno capito che quello poteva essere il momento per ribaltare il risultato. Birsa allora, al 26' ha provato la soluzione da fuori, risultata però centrale, prima che Bruno Zuculini stendesse in area Hetemaj: calcio di rigore. Sul dischetto si è presentato Roberto Inglese, che ha firmato così la sua doppietta. 
Rimontato l'Hellas ha provato a ricomporsi e reagire, ma dopo un colpo di testa di Cerci arrivato al 38', Zuculini ha chiuso la sua giornata nera: l'argentino è entrato in scivolata da tergo su Birsa, prendendo nettamente il pallone e colpendo poi anche l'avversario. Per l'arbitro non ci sono stati dubbi, anche dopo un consulto con la VAR (già entrata in gioco in precedenza per confermare la regolarità del primo gol di Inglese), e il mediano, furibondo e in lacrime, è stato costretto a prendere la via degli spogliatoi. 
Con l'Hellas con un uomo in meno e in difficoltà, i "cugini" hanno cercato subito il colpo del KO, ma il tiro di Radovanovic al 44' era troppo indirizzato su Nicolas, mentre la girata in area di Inglese si è spenta sopra la traversa. 

IL TABELLINO E LA CRONACA DELLA PARTITA

Nella ripresa l'Hellas è tornato in campo combattivo e pronto a giocarsi le sue carte, ma la prima vera occasione è capitata su piedi di Castro, lasciato solo in area in posizione un po' defilata, che non è riuscito a trovare l'angolino sul palo più lontano. Nel frattempo la squadra di Pecchia è riuscita a mettere in difficoltà i "padroni di casa" con la sua catena di destra, dove è riuscita spesso a sfondare e a guadagnarsi anche alcuni corner. E da uno di questi, intorno al 53', è stato servito Caceres, che ha incornato di testa trovando l'opposizione del braccio largo di Gamberini: dopo le proteste del Verona, il direttore di gara è stato così chiamato a consultare il Video Assistance Referee e ha assegnato il secondo rigore di giornata. Sul dischetto si è presentato il solito Pazzini, che ha firmato così la sua terza rete stagionale. 
Spinto dai propri tifosi, il Verona ha provato così a gettare il cuore oltre l'ostacolo, continuando ad attaccare quando ne ha avuto la possibilità e obbligando il Chievo a difendersi, come al 60', quando Gamberini è stato costretto ad un recupero provvidenziale su Romulo. 
Ma la squadra di Maran piano piano è tornata a crescere, limitando sempre più le folate delle ali scaligere negli spazi concessi e facendosi vedere insistentemente nella metà campo avversaria. Così dopo una conclusione da lontano di Bessa al 66', sette minuti dopo è arrivata la stoccata finale del capitano di lungo corso: sul cross di Cacciatore arrivato dalla destra si è infatti avventato Pellissier che, seppur in maniera rocambolesca, è riuscito ad insaccare la sfera alle spalle di Nicolas. 
Un po' stordito, l'Hellas ha provato ancora a reagire, senza però cogliere i frutti sperati. Anzi, ad andare a segno all'86' è stato il Chievo, ma Abisso ha annullato la rete di Stepinski dopo il fuorigioco evidenziato dalla VAR. Con gli ospiti praticamente in 9 per l'infortunio di Caceres ed i cambi esauriti, il club della diga ha rischato di dilagare, ma prima Castro ha calciato fuori al 90', poi Birsa si è fatto ipnotizzare da Nicolas 2 minuti dopo. 

A vincere quindi è stata la formazione maggormente organizzata e "collaudata", che è riuscita a mantenere i nervi saldi e a sfruttare le occasioni che gli sono capitate. Il Chievo ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto ai "cugini", soprattutto dal punto di vista dell'esperienza e della solidità: gli uomini di Maran non hanno spadroneggiato dall'inizio alla fine ma sono stati costretti anche a soffrire, nonostante la superiorità numerica, aspettando il momento ideale per colpire e portare a casa l'intera posta. Una bella prova di maturità quindi, che attesta come quei 15 punti in 9 giornate non siano affatto frutto del caso. Nel turno infrasettimanale, i mussi ospiteranno il Milan nel match prenderà il via alle 20.45 di mercoledì 25 ottobre. 
Dal canto suo l'Hellas è potuto uscire a testa alta dal terreno di gioco, nonostante la sconfitta e una prestazione fatta ancora di luci e di ombre. Dopo l'ottimo inizio, l'undici di Pecchia ha subito il ritorno degli avversari ed ha faticato a trovare le soluzioni per uscire palla al piede, mentre il contraccolpo psicologico dopo la prima rete avversaria è stato fin troppo evidente. Buono nel complesso il carattere mostrato, anche se a volte in maniera tardiva: ci è voluta infatti la seconda rete di Inglese e l'espulsione di Zuculini per vedere i gialloblu tirare fuori tutto. In difesa inoltre sono ancora presenti delle sbavature piuttosto evidenti, soprattutto sui calci da fermo che arrivano in area, da uno dei quali è nata la prima rete clivense. L'inferiorità numerica in ogni caso ha complicato non poco i piani di Pecchia, che forse ha sbagliato a tirare fuori Pazzini proprio nel momento in cui la sua squadra aveva maggiormente bisogno del suo leader, che fino a quel momento si stava dannando l'anima per pressare gli avversari e tenere su palla, nel tentativo di suonare la carica. Adesso il Verona è chiamato alla difficile sfida sul campo dell'Atalanta, in programma per le 18.30 di mercoledì nella decima giornata di Serie A. 

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