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Campedelli: "Mar non mai passato dal Chievo"

Il presidente: "Noi non accogliamo stranieri senza documenti"

Il Chievo, fermo in campionato a causa degli impegni della nazionale, stasera impegnata a Belfast contro l'Irlanda del Nord, fa un altro passo in avanti per chiarire la questione di Mar, il ragazzino del Senegal che sostiene di essere venuto in Italia per un provino con la società di via Galvani e di essere poi stato lasciato al proprio destino.

Sempre dalle colonne della Gazzetta dello Sport, che aveva duffuso il raccoto due giorni fa, a parlare è stato questa volta proprio il presidente Luca Campedelli che sostiene di avere condotto un'indagine interna dalla quale è emerso che il ragazzino non sarebbe mai stato presso le strutture del club veronese. Il numero uno ha anche spiegato che il racconto del ragazzo non corrisponde a quelle che sono le modalità in atto al Chievo in tema di provini con giovani stranieri: “In questi casi seguiamo una proceduta rigorosa. Facciamo pervenire all’ambasciata di competenza l’invito per uno stage ai ragazzi che ci interessano. All’arrivo in Italia, i giovani vengono prelevati da una nostra auto, portati in sede e accolti in una struttura dove si provvede a vitto, alloggio e fornitura di materiale sportivo. In passato, ci è stato proposto di seguire procedure diverse, ma ho sempre rifiutato. Il Chievo non fa queste cose. Il ragazzo non è mai passato per le nostre strutture. Noi non accogliamo stranieri senza documenti e non creiamo sbandati o clandestini. Abbiamo una coscienza, un’etica e abbiamo dimostrato in questi anni con molteplici iniziative e progetti di solidarietà di essere vicini a questioni di carattere sociale".

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