Calcioscommesse: in casa Chievo i nervi rimangono tesi
Intanto Palazzi continua nella sue serie di interrogatori
Continua a nervi tesi il luglio del Chievo. Il quotidiano sportivo Tuttosport ha raccontanto di un Luca Campedelli rabbuiato al termine dell'interrogatorio di lunedì. Il presidente avrebbe anche detto la frase: "Che cosa ne so io se i calciatori della mia squadra scommettono". Se la frase fosse stata pronunciata davvero avrebbe poco valore in ambito processuale e decisionale della Figc.
Esiste infatti la responsabilità oggettiva per la quale il non conoscere non può valere come giustificazione e il club, nel caso fosse accertato che davvero ci sono state scommesse da parte di alcuni dei suoi tesserati, dovrebbe rispondere direttamente con sanzioni o potenziali penalizzazioni.