Simeone, nessuna chiamata dalla Nazionale argentina. L'attaccante: «So che prima o poi arriverà la convocazione»
Il centravanti gialloblù ha segnato otto gol in nove partite con la maglia dell'Hellas Verona, ed è secondo nella classifica cannonieri della Serie A. Il CT della Selección biancoceleste Scaloni, tuttavia, ha deciso di escluderlo dalla lista dei giocatori che prenderanno parte alle prossime sfide contro Uruguay e Brasile
Giovanni Simeone è l'attaccante del momento.
Il suo sensazionale mese di ottobre ha fatto il giro d'Europa, tanto da essere eletto giocatore del mese da Panini e AIC (Associazione Italiana Calciatori), oltre ad essere inserito da Sport 360 nella top 5 di tutto il continente.
L'ex Cagliari e Fiorentina ha messo a segno otto gol in nove partite dal suo arrivo all'Hellas Verona, di cui sei nelle ultime due gare casalinghe, e sta continuando a migliorare il suo rendimento. Il Cholito è secondo tra i migliori marcatori del campionato, con una sola rete in meno di Ciro Immobile della Lazio.
Tutto questo non è stato sufficiente per convincere il CT Lionel Scaloni ed entrare nella lista della Nazionale argentina, che si appresta ad affrontare le sfide di qualificazione sudamericane contro Uruguay e Brasile.
Di seguito le parole del centravanti gialloblù, intervistato dal canale televisivo argentino TyC Sports:
«Punto a fare bene le cose nella mia squadra, se continuo così a un certo punto so che arriverà la convocazione. Cerco di stare bene tutto il tempo e poi, quando e se sarò chiamato, mi troveranno nel momento migliore per poter dare il massimo alla Nazionale. Devo concentrarmi su questo. Quando uno viene convocato, nella settimana precedente cominciano già a mandarti messaggi. I medici iniziano a chiederti come stai fisicamente, il mister ti contatta, sono cose molto di routine che si fanno sempre. Io ho capito di non esserlo perché non ho avuto nessuna chiamata. La cosa più importante è cogliere l'attimo e mantenerlo più a lungo possibile, perché i gol che ho fatto la scorsa settimana sono già passati. Lavoro su tutto: sulla squadra, sulla convocazione e a qualunque cosa accada dopo, che sia il Mondiale, essere in Nazionale o fare una partita. Anche perché se non c’è un obiettivo, non si arriva da nessuna parte».