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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Montorio, il capitano Caputi si ritira dal calcio giocato

Con l'ultima giornata di campionato in programma contro il Pescantina, la società del presidente Peroni si appresta a salutare il suo giocatore più rappresentativo, che a 38 anni, di cui sette in bianconeroverde, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Per lui è già pronto un nuovo ruolo nello staff tecnico

Per Alessandro Caputi, capitano del Montorio, la prossima gara conclusiva di campionato contro il Pescantina sarà l'ultima partita da giocatore.

La società del presidente Lorenzo Peroni saluterà dunque uno dei suoi veterani più rappresentativi, che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo dopo sette anni di militanza con la maglia bianconeroverde. Attraverso una lunga intevista diffusa tramite la pagina Facebook ufficiale, il 38enne ha ripercorso le tappe più significative della sua avventura ed espresso tutte le più sincere emozioni del momento.

«Non c'è un momento vero e proprio in cui capisci che devi smettere. Si va un po' a sensazioni, anche perché la voglia di giocare a calcio e la fame di vincere sono qualcosa che non svaniscono mai per chi lo fa da trent'anni. Raggiunta la matematica salvezza, ho però deciso con molta serenità che fosse arrivata l'ora. Sono un po' spaesato, perché non si è mai preparati a una cosa che non si conosce. Il calcio è sempre stata una certezza nella mia vita e ora dovrò abituarmi all'idea che il calcio giocato non ci sarà più. La cosa mi spaventa ma allo stesso tempo mi rasserena. In questi giorni sto un po' ripercorrendo nella mia mente tutta la mia carriera: da quando a quattro anni ho iniziato a dare i primi calci al pallone nell'Olympia Domiro, ai dieci anni di Settore Giovanile all'Hellas Verona, agli anni di gavetta tra Trentino Alto Adige e veronese, fino poi ad arrivare al mio approdo a Montorio che ho subito capito essere "casa mia". Dal mio arrivo ne sono successe di cose: abbiamo vinto tre campionati, è vero, ma non dimentichiamoci che all'inizio della nostra cavalcata c'è stata una retrocessione in Seconda Categoria. Pensare che in quattro anni siamo passati da lì all'Eccellenza lo ritengo un piccolo miracolo sportivo. Mi preme ricordare che gli unici giocatori ancora presenti di quella scalata sono Luca Menini ed Enrico Dalla Mura, che sono diventati per me dei veri amici».

«La cosa che mi mancherà di più? Paradossalmente è l'allenamento», ammette. «L'allenamento racchiude tutte le sensazioni e le dinamiche di uno spogliatoio, fortifica un gruppo e lo rende squadra. Ecco, a me mancherà proprio tutto questo, oltre chiaramente al calcio giocato. Futuri progetti di vita? In generale dedicherò sicuramente molto più tempo alla mia famiglia e ad Alice con la quale a luglio mi sposerò. Calcisticamente l’anno prossimo entrerò a far parte dello staff di mister Stefano Paese, affiancando Alessandro Colombari, Stefano Vaccaretto e Alessandro Frigo. Si tratta di un ruolo inedito, ma non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura che potrà essermi utile per insegnare qualcosa data la mia esperienza, ma dalla quale anch'io imparerò qualcosa di nuovo. Mi è stato proposto questo nuovo ruolo dal presidente, che ringrazio pubblicamente. Ci tengo infine a ringraziare il ds Stefano Menini: è stato lui a volermi fortemente a Montorio ed è stato il primo a responsabilizzarmi dandomi la fascetta di capitano. Credo e spero di aver onorato questo ruolo e questa maglia al 100%».

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