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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Marroccu presenta il nuovo Verona: «Vogliamo mantenere l'identità Hellas. Tameze e Caprari incedibili, Cioffi un predestinato»

Il nuovo direttore sportivo gialloblù: «D'Amico ha fatto un lavoro straordinario. Mercato? Su Piccoli siamo ai dettagli, il resto sono perlustrazioni. Simeone, Barak, Ilic e Casale i giocatori più richiesti»

È Francesco Marroccu l'uomo scelto dall'Hellas Verona per il post Tony D'Amico.

Un'eredità importante per il nuovo direttore sportivo gialloblù, il cui compito sarà quello di proseguire il fortunato percorso delineato nelle ultime tre stagioni.

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 15 giugno, si è tenuta la presentazione ufficiale dell'ex Brescia nella sede di via Olanda. Dopo una piccola introduzione da parte del presidente, Maurizio Setti, il dirigente ha parlato così in conferenza stampa:

«Ufficialità tardiva? Intanto ringrazio il presidente per le belle parole. Come prima cosa mi sembra doveroso salutare il mio predecessore, che ha fatto sei anni straordinari qui: lo ringrazio per l'ottimo lavoro, parto da un'ottima base. Il tempo che mi ha diviso dall'arrivo è soltanto dovuto ad un particolare rapporto con il mio precedente presidente, che comunque ringrazio nonostante le difficoltà: quindi si è trattato di motivazioni 'sentimentali', perché ha provato a convincermi a proseguire la mia avventura a Brescia.

Cambiamenti? I miei predecessori hanno dato un'identità all'Hellas, che è risultato un avversario fastidioso per tutti in campionato. Vogliamo mantenere quell'identità, di un calcio propositivo e aggressivo, chiaramente nel rispetto di chi arriverà. Non tanto nella figura del direttore sportivo, quanto nelle caratteristiche di mister Cioffi. Sarà il suo calcio, non quello di Juric o Tudor. Chi resta e chi va? Non sarei venuto qualora mi fosse stata presentata una dismissione. Il presidente mi ha chiesto di mantenere l'equilibrio finanziario, provando a rimanere nella metà di sinistra della classifica, tenendo presente quanto sia fondamentale l'obiettivo della salvezza. In un'annata di cambiamenti, dovremo volare bassi ed essere concreti. Due o tre giocatori sono arrivati all'apice, dovremo capire quali opportunità cogliere, dopodiché i nostri giocatori non sono né in vendita né in svendita a prescindere. La priorità sarà costruire una squadra forte per la salvezza, poi andremo avanti di giorno in giorno per capire quale strada intraprendere. Operazioni in entrata? Per esperienza, finché non ci sono le firme tutto può sfumare. Per gli ottimi rapporti tra il Verona e l'Atalanta posso dire che su Piccoli siamo ai dettagli, il resto sono perlustrazioni di mercato. Dovessimo iniziare il campionato con questa rosa saremmo una squadra top: ad ogni uscita corrisponderà un'entrata. Su Piccoli ci siamo portati avanti, perché presupponiamo che Simeone possa avere richieste irrinunciabili. Ma anche non dovessero arrivare, potrebbe tranquillamente rimanere. Giocatori incedibili? I portieri non si toccano, così come gli esterni di centrocampo, ma anche Veloso, Hongla, Caprari, Dawidowicz, Ceccherini, Lasagna, e lo stesso Tameze. Amione partirà in ritiro, abbiamo grandi aspettative su Coppola. La squadra resterà quasi tutta. I più richiesti? Simeone, Barak, Ilic e Casale.

Cioffi? Il fatto che il Verona lo abbia convinto a lasciare l'Udinese rispecchia la credibilità che si è costruito in questi anni. Cioffi è un predestinato, ha le stimmate dell'allenatore che arriverà ad alto livello. Parlare di sintonia allenatore-direttore è riduttivo: quando una società funziona nella parte tecnica è perché funziona dalla testa. L'Hellas in questi anni è diventata una grande famiglia, allenatore e direttore hanno goduto di questa serenità».

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