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Hellas, Simeone ci crede: «Se il Verona restasse così potrebbe arrivare in Europa»

L'attaccante gialloblù, il cui futuro è incerto: «Qui ho trovato un mio equilibrio, il gruppo è forte. Mercato? Non so ancora cosa succederà, spero di essere riscattato dal Cagliari: sono felice e sarei contento di restare»

Giovanni Simeone, attaccante dell'Hellas Verona, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport prima dell'ultima sfida di campionato in programma con la Lazio. 

Queste le parole del centravanti argentino, attorno al quale si fanno più insistenti le voci di mercato: è fissata a 10,5 milioni di euro la cifra con cui la società gialloblù potrebbe riscattarlo dal Cagliari, Club proprietario del suo cartellino.

«Se mi aspettavo una stagione così? Forse non con questi numeri, ma sapevo che sarebbe andata bene perché ho creduto molto nel lavoro che ho fatto. Sto andando bene e posso crescere ancora. Qui ho trovato un mio equilibrio. Poi il gruppo Verona, fortissimo, che mi ha aiutato tanto: l'amicizia che ho avuto da loro è stata decisiva. Quasi una volta alla settimana usciamo insieme a cena, siamo almeno 6-7 a volta. Così stiamo più tempo insieme, ci divertiamo e nel frattempo cementiamo l’unione. Terzo motivo la società, intesa come filosofia, modo di essere Hellas che mi rispecchia molto.

Giocare in Champions o in Europa League è una delle cose più belle. Farlo col Verona sarebbe stato bellissimo, ma penso che se questo gruppo restasse lo stesso, ci potrebbe davvero arrivare. Dove immagino il mio futuro? Non so ancora cosa succederà, spero tanto che mi riscattino dal Cagliari. Sto così bene con il gruppo che voglio godermi ogni minuto di allenamento. È come quando giocavo da bambino con gli amici. È la prima volta che ho tanti amici nel calcio. Dunque sinceramente non ho idea di cosa mi aspetti, ma sono felice qui e se dovessi restare sarei molto, molto contento.

Liga o Premier? Non so, a me tutti dicono di vedermi in Inghilterra. Ma io sinceramente non so dove mi vedo. Se dovessero riscattarmi e poi rivendermi, mi piacerebbe anche andare a giocare contro mio papà, in Spagna. Vedremo, forse non ci crederete, ma ora come ora sono concentrato solo sulla sfida con la Lazio, per me è molto importante finire con 17 o 18 gol invece che 16. Sono fatto così. Tra una settimana mi sposo con Giulia a Firenze, la sua città. Tudor mi ha chiesto se sono pronto e io gli ho riposto: sì, mister, ma io ora penso solo a fare gol alla Lazio. Questo sono io».

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