Hellas, Barak traccia la via: «Prima la salvezza, poi magari l'Europa. Mi sento pronto per una big»
Il trequartista ceco, tra i giocatori più in forma della squadra di Tudor: «Voglio finire bene la stagione, fare tanti gol e assist e ottenere più punti possibili. Saranno quattro mesi decisivi per me, la mia Nazionale e il Verona»
Antonin Barak, trequartista dell'Hellas Verona, si sta dimostrando uno degli uomini chiave di Igor Tudor per questa stagione.
Il giocatore ceco, con la tripletta realizzata al Sassuolo, ha attirato molte squadre pretendenti, pronte a contenderselo nel prossimo calciomercato estivo. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ecco cosa ha detto tra presente e futuro sul suo momento e quello dei gialloblù:
«La mia qualità migliore? Riesco bene a leggere il gioco e capire anche come cambiare una partita. Il peggior difetto? Direi la poca velocità. Ho una struttura potente. Nei test risulta che i miei muscoli sono forti ma non esplosivi, quando c'è poco spazio faccio più fatica. Mi trovo bene coi compagni e sento che posso dare tanto alla squadra: voglio sempre vincere ed è questo che porto come contributo. Vogliamo andare oltre ai nostri obiettivi. Voglio finire bene la stagione, fare tanti gol e assist e ottenere più punti possibili. Possiamo riuscirci, perché stiamo giocando bene in fase offensiva, il Verona ha la possibilità di disputare un campionato che la società e i tifosi ricordino a lungo. Sono curioso di veder dove possiamo arrivare: prima la salvezza, e magari poi con meno tensione possiamo tentare di arrivare in Europa, la possibilità c'è. Poi io vorrei giocare in Champions. Quando ero nello Slavia, era bello lottare per lo scudetto. Vorrei riprovare queste emozioni. lo mi sento pronto per una big, poi vediamo che succede. All'Europeo con la Repubblica Ceca abbiamo fatto un grande risultato e siamo in corsa per il Mondiale, sarà molto dura anche perché giocheremo sempre in trasferta, ma abbiamo una grande occasione. E in quelle partite ho capito che posso essere importante per un club importante. Questi quattro mesi saranno decisivi per me, la mia nazionale e il Verona. Se questo Verona è più forte di quello dell’anno scorso? Sicuramente. Abbiamo più qualità davanti e più libertà. Per quello creiamo tanto. Merito di Tudor? Il concetto di gioco è piu o meno simile a quello di Juric, ma l'anno scorso non c'era tutta questa varietà».