rotate-mobile
Sport

Senza un'anima e ancora distratto, l'Hellas viene sconfitto anche in Sardegna

Passata in vantaggio con il colpo di testa di Bruno Zuculini, la formazione di Fabio Pecchia si fa rimontare giocando una brutta partita, che l'ha vista subire la maggiore voglia degli avversari. E la classifica si fa sempre più preoccupante

Brutta sconfitta per l'Hellas Verona nella dodicesima giornata di Serie A, che viene battuto dal Cagliari alla Sardegna Arena per 2-1, dopo una brutta prestazione che l'ha visto subire la maggiore determinazione dei padroni di casa fin dall'inizio. 

Le emozioni non sono mancate nella prima frazione di partita, nonostante una qualità di gioco non particolarmente esaltante. Dopo alcuni minuti in cui si sono susseguiti errori da una parte e dall'altra, al 6' gli ospiti sono passati in vantaggio grazie all'incornata di Zuculini, pescato in area da un traversone di Cerci partito dalla zona della bandierina. 
La reazione dei padroni di casa però non si è fatta attende e all'8' Pavoletti ha colpito di testa, schiacciando però troppo la sfera che è diventata preda di Nicolas. Al 10' è arrivata la prima grande occasione per i padroni di casa, con Sau atterrato in area da Caracciolo e Guida che ha assegnato il penalty. Sul dischetto si è così presentato Cigarini, che si è fatto ipnotizzare dall'estremo difensore scaligero. 
Il Cagliari però non si è perso d'animo e ha continuato a mettere sotto pressione gli avversari, che raramente sono riusciti a tessere la propria trama di gioco e a rendersi pericolosi. Così al 17' Sau ha potuto combinare con Pavoletti, ma la sua conclusione è stata prima smorzata dal muro gialloblu e poi bloccata da Nicolas. 
Una buona occasione per i gialloblu è arrivata al 22', con un recupero palla sulla trequarti che ha messo Cerci nelle condizioni di servire in area Fares, chiuso però dall'uscita di Rafael. 
Poco dopo la spinta dei sardi ha dato i suoi frutti. Al 27' il colpo di testa di Pavoletti è stato deviato sul palo, prima di spegnersi sul fondo. Dal conseguente corner, la sfera è arrivata a Ceppitelli, che solo in area ha colpito con il ginocchio sinistro superando Nicolas. 
Anche dopo la rete avversaria, l'Hellas ha continuato a subire la maggiore aggressività degli uomini di Lopez, riuscendo solo per alcuni momenti a far girare la sfera e senza portare pericoli concreti alla porta rossoblu. 
Al 37' invece è stato ancora Sau ad avventarsi su un pallone finito alle spalle della retroguardia di Pecchia, ma la sua violenta conclusione sul primo palo ha trovato un'altra deviazione in corner. 
L'ultima occasione dei primi 45 minuti è capitata però a Caracciolo, che ha incornato una punizione di dal lato corto dell'area di Cerci ad un minuto dall'intervallo, spedendo la sfera sopra la traversa. 

TABELLINO E CRONACA DEL MATCH

Con ritmi un po' più blandi, la ripresa ha stentato a decollare a causa anche dell'atteggiamento sempre troppo timoroso della formazione ospite, che al 52' ha chiesto un calcio di rigore per mano di Andreolli su tiro di Fares: il braccio del difensore sembrava staccato dal corpo, ma la terna arbitrale non ha ritenuto ci fossero gli estremi anche guardando il VAR. Con un Hellas in costante difficoltà, l'undici di Lopez ha avuto vita facile nel prendere in mano le redini del gioco e al 59' Pavoletti si è trovato nelle condizioni di stoppare e calciare dal limite, senza però riuscire ad angolare. Al 62' lo stesso attaccante è stato servito in area da Barella in contropiede, ma la sua conclusione si è rivelata troppo debole. Cinque minuti dopo sono stati i padroni di casa a chiedere il penalty, dopo un presunto tocco di mano di Caracciolo su colpo di testa da distanza ravvicinata. 
Con la manovra scaligera costantemente inceppata, salvo qualche momento di lucidità, e non in grado di superare la pressione non irrestibile degli avversari, i sardi hanno potuto controllare agevolmente il possesso palla e cercare di trovare la via del gol. Così al 71' ci ha provato ancora Pavoletti, stavolta in tuffo, senza però riuscire a trovare la porta. Due minuti dopo ha provato a replicare Zuculini, con un colpo di testa terminato alto. Al invece 75' Joao Pedro è andato al tiro dopo una bella combinazione, senza impensierire Nicolas, e ci ha poi riprovato due minuti dopo andando vicino al palo. 
Senza un'anima e con Pazzini fuori per fare spazio a Zaccagni, l'Hellas è stato infine colpito all'85', dopo l'ennesima madornale distrazione difensiva della sua stagione: Souprayen, in vantaggio, si è fatto soffiare la sfera al limite dell'area da Faragò, che ha potuto così battere con il destro da buona posizione e insaccare alle spalle del portiere scaligero. 
La reazione della squadra di Pecchia poi è stata tutta in un sinistro scoordinato Caracciolo da dentro l'area che si è perso sul fondo, mentre l'estremo difensore gialloblu ha impedito con un grandissimo intervento che la combinazione tra Farias e Pavoletti portasse al 3-1 al 95'. 

Doveva essere l'occasione per dare una scossa alla propria classifica e all'ambiente, dopo tre buone gare in cui è arrivata la sconfitta, e invece l'Hellas Verona è tornato suoi passi, è tornato ad essere una squadra senz'anima che non riesce ad arginare gli avversari e a costruire una manovra di gioco, come dimostra il 60% abbondante di possesso palla dei sardi. La partita della Sardegna Arena ha visto infatti i gialloblu non riuscire quasi mai ad amministrare il giro palla e creare pericoli alla porta dell'ex Rafael, tutto questo condito dalla solite, clamorose, distrazioni difensive, come quella di Souprayen che all'85' ha portato al gol la formazione di casa. 
Dopo qualche piccolo miglioramento, la squadra è tornata ad essere ancora timida, senza personalità, impacciata e distratta, con Pecchia che non sembra in grado di trovare il bandolo della matassa. Togliere Pazzini a pochi minuti dal termine, quando era l'unica vera punta in campo, per mettere dentro un centrocampista, ha poi contribuito ad abbassare ulteriormente il baricentro di una formazione che già non riusciva a farsi avanti e che così è stata privata dell'ultima arma che aveva a disposizione per intimorire la difesa avversaria. 
Vero che il tecnico oggi non aveva a disposizione giocatori importanti come Bessa e Kean, ma l'atteggiamento del suo Verona e anche alcune scelte proprio non convincono, mentre piano piano il tempo passa e l'Hellas sprofonda sempre più in un baratro dal quale oggi si fatica a comprendere come potrà uscirne. 
Con la pausa per le nazionali in arrivo, i gialloblu avranno due settimane per preparare la sfida interna con il Bologna del 20 novembre, dove un'altra sconfitta avrebbe quasi il sapore di una condanna. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Senza un'anima e ancora distratto, l'Hellas viene sconfitto anche in Sardegna

VeronaSera è in caricamento