Brasilian jiu jitsu, da Verona alla conquista dell'Europa
Abbiamo intervistato il vice campione europeo di BJJ, Francesco Gardini, che ci introduce a questa disciplina che si sta espandendo a livello nazionale ed europeo
Il jiu jitsu brasiliano è un'arte marziale che sta pian piano prendendo piede non solo a livello nazionale, ma anche nel nostro territorio. Ci ha parlato di questa disciplina Francesco Gardini, 32enne di Sommcampagna, cintura viola di BJJ, allenatore di lotta grappling e vice campione europeo che si divide tra il lavoro mattutino come libero professionista e la palestra nel resto della giornata. I risultati ottenuti e la grande passione per questo sport infatti, l'hanno spinto a dedicarsi anima e corpo ad esso.
Cos’è il Brasilian jiu jitsu?
Si tratta della variante brasiliana dell’arte marziale giapponese del Jiu jitsu, è più informale di quella originaria, ha meno inchini e simili, consiste nel portare a terra l’avversario e renderlo inoffensivo con l’uso di leve articolari e soffocamenti. È molto utile per la difesa personale e chi la pratica con regolarità gode di un’ottima forma fisica. Preparazione ed allenamenti si svolgono a corpo libero, almeno fino all’attività agonistica.
Ho sempre praticato discipline tradizionali come boxe e muay thai, poi un sabato pomeriggio ho visto un video di Royce Gracie che tramite il BJJ sottometteva avversari più pesanti di lui. Da quel giorno il BJJ è diventato la mia vita e gli dedico tutto il mio tempo. Mi sono sempre allenato da allievo fino a quando due anni fa, insieme al mio amico Luca Profeta, ho deciso di aprire una scuola. Il Jiu Jitsu Club Verona ora è in Lungadige Attiraglio nel quartiere di Borgo Trento.
Ultimamente diciamo. I primi allenamenti ci lasciavano un po’ di sconforto, visto che eravamo solamente in due e dovevamo ricominciare da zero. Oggi le cose vanno meglio, abbiamo una trentina di iscritti e sono arrivati anche risultati importanti in competizioni nazionali ed internazionali. Questo lo dobbiamo soprattutto a Fernando Marverti, nostro maestro di judo, che ci ha sempre sostenuto e ha creduto in noi.
Ho conquistato diversi piazzamenti in tornei nazionali ed internazionali, tra i quali spicca la medaglia d’argento all’Europeo 2012. Inoltre non gareggio solamente in questa disciplina.
Partecipo ai campionati di judo e di lotta sambo, una specialità creata nell’ex Unione Sovietica della quale sono campione italiano in carica.
Per arrivare a questo livello direi 6 anni di allenamento per 6 giorni la settimana. Tenendo presente periodi di carico e di scarico in relazione al calendario agonistico.
Ovviamente bisogna vedere a quale tipo di risultato ambisce una persona. In linea di massima con 2/3 allenamenti la settimana si raggiunge un buon stato di forma e anche la coordinazione motoria migliora sensibilmente.
Il corso per bambini (8/14 anni) viene fatto due volte la settimana, li si inizia il giovane a questa disciplina con esercizi a corpo libero. La sera invece c’è il corso adulti (15/100 anni) e vengono strutturati per soddisfare sia amatori che professionisti ed essendo in due la cosa ci riesce abbastanza facile.
Beh, il gareggiare lo considero già di per se un atto formativo, in quanto una singola gara vale per me più di un allenamento. Ho trascorso anche dei periodi all’estero per allenarmi e tuttora ho come referente Luca Anacoreta, il più forte atleta italiano in questo momento e cofondatore della Aeterna JJ di Roma.
La stagione riprenderà a ottobre poi prenderò parte a dei tornei che si svolgeranno a Torino e Milano, successivamente c’è l’Europeo, dove punto a vincere la medaglia d’oro che mi è sfuggita quest’anno. Incrementerò anche le competizioni di Judo… Per saziare la mia voglia di competizione.
No, no. Allenamenti e preparazione proseguono anche se a ritmi più blandi, poi dieci giorni ad agosto che li dedico alla mia compagna Verena… Che crede moltissimo in me, mi appoggia e mi stimola… E se c’è da fare qualche critica non si fa pregare.
I miei genitori in primis e poi i miei sponsor, Marana Forni e Emme Clima, che supportano le mie attività agonistiche all’estero