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"Basta paure!" Con il Pescara serve una svolta

Lo spirito giusto quello di Di Gennaro, che corre, si sacrifica e tiene alla squadra

Sarà quindi il Pescara, come previsto, l’avversario dell’Hellas per la finale dei play off (andata domenica prossima al Bentegodi, ritorno tra 15 giorni allo stadio Adriatico) che diranno chi andrà a fare compagnia al Portogruaro in Serie B.. Un avversario tosto per i veronesi, soprattutto in virtù di quello che ha dimostrato ieri nel ritorno della semifinale contro la Reggiana, un secco 2 a 0 che non ha lasciato sconti all’avversario.

Ed adesso la preoccupazione dei “butei” della curva cresce. Se l’Hellas è quello visto sabato contro il Rimini, autore di una prestazione scialba e timorosa, il Pescara non avrà difficoltà a farne un sol boccone. Gli uomini guidati da mister Eusebio Di Francesco sono apparsi atleticamente e mentalmente quadrati, capaci di domare sia all’andata che al ritorno gli amaranto d’emilia.

Diversamente i gialloblù di Giovanni Vavassori non hanno dimostrato quella freschezza atletica e quella lucidità mentale necessaria per affrontare questo impegno di fine stagione. Nella doppia sfida col Rimini solo il secondo tempo dell’andata è stato all’altezza, il resto è stato vissuto con un timore eccessivo.

Questa squadra deve riprendere fiducia in se stessa, Vavassori lo ha fatto capire più volte al termine della partita di sabato, aggiungendo che “ci siamo fatti condizionare dagli errori… L’errore commesso adesso fa già parte del passato…L’importante è dimenticare, superarlo subito”. Cosa che non è riuscita sabato, ma che dovrà riuscire assolutamente domenica prossima. Diversamente, la penale da pagare è troppo cara sia per l’Hellas che per tutta Verona.

Discorso a parte va fatto per Francesco Di Gennaro, la punta arrivata a gennaio a suon di quattrini e accantonata troppo frettolosamente da l'ex allenatore Gian Marco Remondina. Di Gennaro è un giocatore di categoria superiore, con una mentalità da categoria superiore. Sabato ha corso, si è sbattuto, ha fatto a sportellate con i difensori avversari, ha tenuto palla per far salire i compagni e, quelle poche volte che ha perso il pallone ha si è impegnato per recuperarlo. Lo spirito di tutto l'Hellas deve essere il suo: di sacrificio, convinzione e attaccamento alla squadra.

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