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Attenti, il doping corre pi veloce dei controlli"

Ma il presidente provinciale di Federciclismo salva il settore giovanile

La notizia che la Lampre ha sospeso  il ciclista veronese Pietro Caucchioli - in seguito alle procedure disciplinari avviate dall’Uci nei suoi confronti per violazione delle norme antidoping - fa tornare alla ribalta il problema del doping, una piaga di cui il ciclismo sembra non riuscire a liberarsi. A questo proposito abbiamo interpellato il presidente di Federciclismo Verona Gianluca Liber.
Presidente, che cosa pensa del caso Caucchioli?
“è prematuro dare giudizi perche la vicenda é solo agli inizi. Per ora Caucchioli non è stato trovato positivo a nessuna sostanza proibita e la sua squadra l’ha sospeso solo in via precauzionale.”
Che cosa si fa per debellare il fenomeno doping?
“Il doping c’è, è inutile nasconderlo, e reca grave danno all’immagine del nostro sport. Per questo è importante combatterlo: negli ultimi 4 anni la federazione ciclistica italiana ha effettuato oltre 5000 controlli, investendo ingenti risorse. Purtroppo il doping corre più veloce dell’antidoping e la repressione non basta.”
Esiste un problema doping nel ciclismo veronese?
“A livello giovanile il problema non c’è, ci metterei la mano sul fuoco. Conosco personalmente i presidenti e i direttori delle società veronesi e so che lavorano costantemente per diffondere una cultura antidoping.”
Cosa fa la sua federazione per i giovani?
“Come Federciclismo Verona investiamo molto a livello di formazione: con le nostre società organizziamo numerosi incontri nelle scuole per promuovere il ciclismo ed educare ad una sana cultura sportiva.”

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