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La difesa fa la differenza e Tezenis viene battuta all'Agsm Forum da Treviso

In un palazzetto che ha fatto registrare il record stagionale di pubblico, il giorno del ritiro della maglia di Mike Iuzzolino, la Scaligera viene fermata sul 48-57 dalla De' Longhi e rimanda quindi l'accesso matematico ai playoff

Nel giorno di Mike Iuzzolino e di un Agsm Forum che sigla il nuovo record stagionale, con 5147 spettatori, la Tezenis viene sconfitta per 48-57 dalla De' Longhi Treviso, che resta così in testa alla classifica insieme a Bologna, mentre la Scaligera rimane inchiodata a quota 30 punti, quando mancano due partite alla fine della stagione regolare: quella contro la Bondi Ferrara e quella contro la Termoforgia Jesi. 
È stato un match complicato e difficile fin dalle prime battute, con gli ospiti che non hanno mai mollato un centimetro e messo in campo una difesa coriacea a protezione del pitturato, che ha creato non pochi problemi ai ragazzi di Dalmonte in fase offensiva, i quali sono comunque rimasti sempre in partita. 
Alla fine il miglior realizzatore della gara è stato Moretti con 19 punti, mentre 14 ne ha messi a segno Frazier per la Tezenis.

LA CRONACA - Tutto gialloblù il palasport. Grande spettacolo ancor prima della palla a due, il colpo d’occhio è straordinario. Perfetta parità in avvio, col semigancio di DiLiegro (6-6) dopo 3′. Da tre segna Fantinelli (6-9), ma il tap in di DiLiegro e il canestro quasi da tre di Frazier firmano il sorpasso (10-9) a metà tempo. Robinson in entrata fa 12-9, ma poi Moretti trova la tripla (2’27”) ed il fallo di Amato per l’azione da quattro punti che riporta avanti la De’ Longhi. Ultimo minuto. Pini appoggia di prepotenza il 14-13, Brkic appoggia il 16-13. Fine primo quarto.

Moretti apre il secondo periodo (16-15), Frazier (8’21”) mette due punti in sospensione dalla media distanza, ancora Moretti (7’48”) pareggia dall’angolo e dalla stessa posizione (7’21”) sposta il punteggio sul 18-21. Moretti raggiunge i 14 punti col canestro del 18-23 a 4’52” dall’intervallo. Perl in contropiede appoggia il 18-25, il parziale è di 12-2. Due liberi di Boscagin rimettono in moto il tabellone della Tezenis (20-25), ma Perl segna da sotto aiutandosi al tabellone e restituendo a Treviso (20-27) sette punti di vantaggio, nove (20-29) coi due da sotto di Ancellotti che a 2’11” schiaccia anche il 20-31. Frazier risponde dall’altra parte (22-31), in contropiede Totè realizza due punti e il libero supplementare (25-31) per il fallo di La Torre. Fine primo tempo.

L’intervallo è emozione pura, con le luci accese solo su Iuzzolino che entra in campo con l’applauso di tutto il Forum. "Verona è il miglior posto del mondo, il ricordo più bello oltre alla Korac è proprio l’affetto della gente", racconta Iuzzolino al centro del campo ad Alessandro Mamoli, giornalista di Sky Sport che detta i tempi della cerimonia. La numero 8 di Iuzzolino, sulle tribune, passa da Dalla Vecchia a Jerichow, quindi a Londero, quindi a Savio, quindi a Tisato, quindi a Boni, poi a Galanda, dopo le scalinate al presidente Gianluigi Pedrollo e al presidente onorario Giuseppe Vicenzi. Infine al figlio Michael, quindi fino al centro del campo da papà Mike. Abbracci, qualche lacrima, la maglia, i compagni di una volta tutti attorno. Tutti in piedi.

Poi la partita. Portannese apre con una tripla, così come Perl subito dopo. Ancellotti (5’39”) appoggia due punti (28-36) da sotto, Perl segna i due del 30-39 che permettono a Treviso di allungare. Perry dall’angolo all’ultimo secondo fa solo rete. Al 30′ è avanti la De’ Longhi 35-44.

Ultimi dieci minuti. Difende forte la Tezenis, ma il primo canestro del quarto (35-46) è di La Torre. Frazier firma subito due punti, come Moretti dall’altra parte. Replica ancora Frazier, ma Ancellotti deposita il 39-50 sull’errore dall’angolo di La Torre. Moretti da tre (39-53) consegna a Treviso il massimo vantaggio a 6’16”. Risponde Portannese (42-53) quando si entra negli ultimi 6′ di partita. Brkic (4’29”) piazza una tripla impossibile, la Tezenis è sotto di otto (45-53) e di tempo ce n’è ancora. Brkic sbaglia il tentativo successivo, la Tezenis però va forte a rimbalzo e riconquista palla. Treviso chiama timeout, Frazier da sotto (47-53) rimette sempre più in corsa la Tezenis anche se Perry segna di forza il 47-55. Il cronometro diventa sempre più un nemico per la Tezenis. Il 40′ è ormai troppo vicino. Finisce 48-57.

Alla fine della partita, coach Dalmonte ha offerto la propria analisi, complimentandosi anche con gli avversari per l'ottima prova portata sul terreno di gioco. 

Treviso ha vinto con merito assoluto perché a livello difensivo ha chiuso completamente l’area e noi, non supportati dalle percentuali, non siamo riusciti ad aprire la scatola che loro hanno preparato. Treviso ha tenuto il 5 costantemente con i piedi sotto al ferro. Sfidandoci per il palleggio, arresto e tiro sui pick and roll, non dando vantaggi al rollante e quindi non innescando aiuti. Non siamo riusciti ad aprire la scatola perché colpevolmente, quando abbiamo attaccato, lo abbiamo fatto a testa bassa cercando solo ed esclusivamente passaggi corti ed interni di fronte ai quali la taglia di Treviso ci ha tolto del tutto la luce. Per la tipologia di partita, per come Treviso l’ha impostata, avremmo dovuto essere supportati invece da una sufficiente percentuale al tiro dai quattro metri. Avremmo dovuto essere anche più pronti e fare passaggi sul perimetro visto che l’area era chiusa. Fra l’altro la grande preoccupazione, legittima, che avevamo e che poi si è dimostrata anche durante la gara, è stata il controllo dei rimbalzi difensivi, visto che Treviso è la prima del campionato per rimbalzi offensivi. Questo non ci ha permesso di correre e di trovare quindi punti prima che la difesa si schierasse. Era necessario e vitale a maggior ragione, per la compressione e l’intasamento che ha offerto Treviso a difesa schierata, segnare canestri in corsa ma la loro forza ai rimbalzi in attacco ci ha tolto controlli puliti sui nostri rimbalzi difensivi. A livello offensivo posso dire poco. Abbiamo concesso 57 punti, ma dovevamo essere molto più aggressivi e non lo siamo stati. Treviso è una squadra che gioca al suo ritmo, non avendo noi dato la giusta pressione abbiamo concesso la possibilità di arrivare tranquillamente ai loro obiettivi in ogni gioco. A questa situazione ne collego però una mentale. A differenza di altre partite ho visto una squadra molto più incatenata, senza quella faccia e quel coraggio per attaccare la gara. Abbiamo giocato una partita apatica, compressi anche dal valore dell’avversario. Tutto questo ci deve servire da lezione. È stata una partita per certi versi di playoff, senza però essere riusciti noi ad adeguarci per intensità. E ai playoff non serve piangere, ai playoff bisogna anche sapersi adeguare alla partita che gli altri ti lasciano giocare. Mi auguro che questa lezione ci serva anche nel brevissimo periodo. Perché ora ci sono altri due punti in palio a Ferrara, dove non vorrei dover riscontrare le stesse mancanze. Perché non abbiamo forzato il ritmo e tirato sempre sui 24” senza prendere tiri sul perimetro? Perché nel momento in cui, per tutta la partita, hai titubato e non sei stato supportato dalle percentuali non sei certo incoraggiato ad essere un po’ più spavaldo. Ero curioso di vedere Treviso, che nella sua storia recente con questo gruppo e con questo allenatore ha vinto un campionato di Silver e giocato i playoff lo scorso anno, quindi con abitudine, esperienza e storia comune per giocare questo tipo di partite. Non era un segreto che vincendo oggi avremmo raggiunto i playoff matematicamente, questo extravalore dava quindi alla partita un’importanza che però non doveva toglierci spavalderia e coraggio. Quelle componenti dobbiamo mantenerle per come siamo, indipendentemente dalla gara. Questo non significa giocare a caso, perché all’inizio a caso abbiamo giocato davvero con possessi fatti di zero controllo e molta frenesia. Questo all’inizio ci ha portato fuori ritmo, quel ritmo che dopo abbiamo recuperato senza però essere supportati dalle percentuali. Magari con due canestri in più avremmo avuto anche il coraggio per fare due tiri in più. Se il ritiro della maglia di Iuzzolino ha influito nella nostra serata? Lo escludo, non c’è alcun tipo di festa che ha inquinato la partita. Purtroppo non ho visto quel che è successo attorno al campo, ma non ho dubbi che per la spesa lavorativa ed emotiva che lo staff ha investito sia stato un momento di altissimo livello, al di là del fatto che è stato dedicato ad un giocatore di altissimo valore e peso specifico per la storia della pallacanestro a Verona. 

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