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Incubo per l'Hellas, travolto a Cittadella e ora fuori dalla zona playoff

Una prova disastrosa quella offerta dai gialloblu allo stadio Tombolato nella "prima" di Aglietti sulla panchina scaligera e ora la rincorsa alla Serie A si fa sempre più complicata: potrebbe non bastare una vittoria sul Foggia al Bentegodi

È una prova disastrosa che mette a rischio l'intera stagione quella offerta dall'Hellas Verona nella trentasettesima giornata, con il Cittadella che si è imposto per 3-0 allo stadio Tombolato, sorpassando così in classifica proprio gli ospiti che ora si trovano estromessi dalla zona playoff. 

Il primo segnale sulle difficoltà della retroguardia gialloblu è arrivato dopo neppure due minuti, quando Adorni si è trovato libero di colpire di testa in area su un pallone arrivato dal corner, costringendo Silvestri ad una grande parata d'istinto. Partiti su ritmi alti, i padroni di casa hanno subito mostrato le loro intenzioni ad un avversario apparso ancora in fase di aggiustamento dopo il ribaltone in panchina, che nei giorni scorsi ha (ri)portato Aglietti sulle sponde dell'Adige, al posto di Fabio Grosso. Un cambio che ha permesso a Pazzini e Di Carmine di giocare insieme dal primo minuto con Lee alle loro spalle, mentre a centrocampo si è rivisto Colombatto, con Matos e Gustafson in panchina. Con un centrocampo a rombo apparso più dinamico, almeno nei primi minuti, il Verona ha mostrato una spinta minore sulle fasce ed un palleggio meno fitto e più semplice, che nel primo quarto d'ora gli ha permesso di avvicinarsi all'area avversaria e di sfiorare la rete con Pazzini, al quale ha risposto alla grande Paleari. 
Le gioie però sono durate poco per i sostenitori scaligeri: dalla bandierina, al 21', la sfera è arrivata ad Adorni, la cui sponda di testa ha trovato in area Diaw, che ha potuto girarsi e calciare a rete, senza dare scampo al portiere avversario. A questo punto è emerso uno dei problemi che ha afflitto la formazione gialloblu per l'intera stagione, ovvero quello mentale/caratteriale: debole infatti la reazione della squadra di Aglietti, sempre in ritardo sulle palle vaganti e ribattuta nelle conclusioni dai ragazzi di Venturato, mai apparsi in difficoltà nell'arco dell'intera partita. E al 32' è arrivato il secondo duro colpo, quando il traversone di Branca ha trovato al limite dell'area piccola Moncini, sfuggito alla marcatura di Balkovec e libero di battere Silvestri. 
Sempre in affanno dal punto di vista del ritmo, gli ospiti sono apparsi storditi e incapaci di replicare, così al 41' è stato Iori a rendere vana la marcatura di Colombatto, ancora una volta su calcio d'angolo e a battere in controbalzo l'incolpevole estremo difensore difensore veronese. Nel finale poi è arrivata la timida reazione del Verona, con un tiro-cross dalla destra mal respinto dal Paleari che è capitato sui piedi di Lee, il quale non è riuscito ad inquadrare la porta. 

La cronaca e il tabellino 

Nella ripresa la tanto attesa reazione d'orgoglio degli scaligeri è arrivata solamente nelle parole e negli atteggiamenti, mentre sul piano del gioco l'undici di Venturato è apparso essere assolutamente in controllo della partita. Al 55' allora Aglietti ha provato a rimescolare le carte, inserendo Matos e Gustafson per Colombatto ed Henderson, ma due minuti dopo è arrivata l'espulsione di Faraoni a vanificare ogni mossa del tecnico: in scivolata, il terzino ha buttato la palla sugli stichi di Benetti, per poi ritrarre le gambe ed evitare il contatto pericoloso, finendo inevitabilmente addosso all'avversario. Un fallo dubbio che Pezzutto ha deciso di punire addirittura con il secondo giallo, dopo aver messo in campo per tutta la partita una gestione dei cartellini quantomeno discutibile. 
Una tegola che ha definitivamente spento ogni voglia di rivalsa del Verona, che in diverse occasioni ha rischiato di subire il poker dei padovani. 
Al triplice fischio, i gialloblu si sono diretti sotto la curva dei proprio tifosi, i quali li hanno duramente contestati per la pessima prova offerta che mette in dubbio la qualificazione alla fase finale. 

Dopo la sconfitta contro il Livorno, ci si aspettava una scossa mentale dal ribaltone in panchina, invece l'Hellas  Verona è caduto ancora una volta sotto i colpi di una squadra più affamata e determinata, mostrando una fragilità difensiva e un'anemia nella manovra d'attacco a dir poco preoccupanti. 
Fuori, ora, dalla zona playoff, i gialloblu sabato 11 maggio ospiteranno il Foggia, bisognoso di punti salvezza. Un successo però potrebbe non bastare: al club scaligerò infatti, oltre ai 3 punti servirà il passo falso di una delle dirette concorrenti, per giocarsi poi la promozione in Serie A. 

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