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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Recanati allunga nell'ultimo quarto e la Tezenis non riesce a tenere il passo

La Scaligera torna con una sconfitta dalla partita del PalaRossini, dove i padroni di casa si sono imposti 77-69: "Questa partita ci deve lasciare una cicatrice, ma profonda, che si veda bene ogni volta che ci vediamo allo specchio"

È stato un ultimo quarto fatale per la Tezenis, uscita sconfitta domenica sera dal PalaRossini per 77-69, al termine della sfida contro Basket Recanati, trascinato da Rush e Bader autori rispettivamente di 25 e 21 punti. La Scaligera invece ne ha avuti 17 da Portannese, 16 da Robinson, 15 da Frazier, ma non sono bastati a portare a casa una vittoria che avrebbe consentito di guadagnare qualche posizione in classifica. 
Per i ragazzi di Dalmonte però è già tempo di pensare alla sfida di sabato, quando all'Agsm Forum arriverà la Dinamica Generale Mantova. 

LA CRONACA - Senza capitan Boscagin, la Tezenis chiude avanti (16-18) con un canestro di Frazier un primo quarto sofferto, sotto anche 9-2 soprattutto per i punti di Rush, a quota 11 dopo i dieci minuti iniziali.

L’equilibrio resta anche nel secondo periodo, con Recanati avanti 32-27 a 3’05” fino a 36-30 con cui si va all’intervallo. Recanati sale 38-30, ma tre di Toté riavvicinano la Tezenis che scende a tre punti di distacco coi liberi di DiLiegro e pareggia a quota 41-41. Il tabellone dice 49-49 con un gioco da tre punti (37”) di Robinson, ma Maspero trova la tripla del 52-49 di fine quarto che segna anche l’esordio di Andrea Amato.

Ultimi dieci minuti. La Tezenis è 54-56 con tre, ma Recanati trova con Rush il 64-58 anche se Robinson (64-60) riduce subito il divario. Recanati indovina la bomba di tabella di Spizzichini (68-82), a cui risponde Frazier con un gran canestro dall’angolo (68-64) quando però il tempo è sempre meno. Rush ad 1’42” mette la tripla del 71-64, Frazier quella del 71-67 e Bader quella del 74-67. Portannese (1’04”) segna due liberi, Rush ne mette uno solo ma cattura il rimbalzo in attacco. Spizzichini in contropiede deposita i due punti del 77-69. Finita.

Così coach Dalmonte ha analizzato la battuta d'arresto della sua Tezenis al termine della partita: 

Troppo spesso, oserei dire quasi mai, di fronte a partite di questo tipo si cerca di annodarci a quella che è stata la nostra partita senza pensare invece a quanto sia stata di livello la partita di Recanati. Per un motivo molto semplice. Perché Recanati ha due giocatori, naturalmente Rush e Bader, a cui sono state affidate le chiavi della squadra in modo molto efficace. E in questa efficienza, in questo ruolo, è chiaro che c’è l’accettazione da parte di tutti gli altri. Motivo per cui tutti si sbattono, indipendentemente dal prendere un tiro in più o in meno. Giocano, fanno blocchi, difendono a prescindere da tutto perché c’è un equilibrio. Non è un caso che Recanati sia alla terza vittoria consecutiva. Detto questo, ed è doveroso, l’analisi della nostra partita è l’esatto contrario. Noi non siamo così, non siamo stati costruiti in questo modo. I protagonisti quindi non si sono designati, ma devono essere designati dalla partita, dalle scelte difensive della squadra avversaria, dal momento della partita piuttosto che dalle situazioni che si vanno a creare. Dovremmo avere una forza diffusa e non concentrata. Quando siamo pronti per giocare siamo tutti connessi su quel che c’è da fare e allora possiamo diventare competitivi. Quando invece non siamo pronti a giocare la partita facciamo due palleggi in più, un passaggio in meno, un sacrificio in meno in difesa pensando di risolvere in modo singolo una situazione in attacco o in difesa perdendo così il nostro modo di essere competitivi. Qui non è un problema di vincere o perdere, non eravamo pronti perché nei momenti di difficoltà non avevamo la forza per avere una reazione o cambiare il senso della nostra gara. Questa partita ci deve lasciare una cicatrice, ma profonda, che si veda bene ogni volta che ci vediamo allo specchio affinché sia una lezione per le ultime nove partite. Quel di cui sono più rammaricato è che pensavo che certe cose le avessimo capite, che le avessimo acquisite, che fossero ormai diventate nostre. Probabilmente avevamo bisogno di prendere un altro pugno in faccia. Infatti l’abbiamo preso. Perché non eravamo pronti? Se avessi la risposta farei un altro mestiere. Non eravamo pronti forse perché non abbiamo acquisito quello che per errore davo per acquisito. Nel momento topico non abbiamo pensato di squadra. Se è solo un pugno o un passo indietro? Lo considero un pugno in faccia, se è un passo indietro lo vedremo sabato sera. 

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