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Interviste

Vinitaly, Sacconi: "Combatto contro il lavoro sommerso"

Il ministro del Lavoro in visita tra gli stand della fiera: "Il settore sta garantendo occupazione"

"La mia visita al Vinitaly, come quella di altri colleghi di governo è il riconoscimento di una grande realtà della nostra economia. Quello del vino, infatti, è un settore che fa occupazione, anche in termini più consistenti dell'andamento generale". Queste le dichiarazioni del  ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, in visita tra gli stand dell'ultimo giorno della fiera. "Quello vitivinicolo - ha proseguito il ministro - è un settore che si caratterizza per una penetrazione crescente nei mercati internazionali. Mobilita un indotto di grande rilievo. La dimensione occupazionale è in crescita e si evidenzia per una sempre maggiore trasparenza nei rapporti di lavoro, attraverso i voucher, con una preoccupazione nel Mezzogiorno dove, nonostante una sempre più stretta vigilanza, rimane ancora una forte attitudine al lavoro nero. Questa - ha concluso Sacconi - è una realtà che rimane inevitabilmente atrofizzata, oltre che contro i diritti del lavoro. Un'area che qui non è rappresentata, ma che ancora resiste, in termini di marginalità sommersa".

A suffragare le parole del ministro i dati di un'indagine condotta da Coldiretti, presentata proprio in occasione della visita di Sacconi al Vinitaly,  secondo cui il vino è il settore dove sono stati utilizzati il maggior numero di voucher o buoni lavoro tra le diverse attività agricole ed extragricole. I voucher sono stati introdotti in via sperimentale proprio nel vino nella vendemmia 2008 e da allora ne sono stati utilizzati complessivamente 12,3 milioni, dei quali 3,4 milioni in agricoltura. Di questi 1,8 milioni sono stati utilizzati per la vendemmia. In generale sono circa mezzo milione i titolari di vigneti in Italia dove trovano occupazione oltre 210mila lavoratori dipendenti, dei quali oltre 50mila sono giovani e 30mila stranieri.

Alle domande dei cronisti sull'emergenza migranti, e sulla posizione dell'Unione Europea sulla circolazione degli immigrati nell'area Schengen, il ministro ha dichiarato di non essere sorpreso. "L'Ue dice no all'Italia? Lo sapevamo, come ha detto Maroni. Ciò non significa però - ha proseguito - che non si debba continuare a insistere, a evidenziare come il problema abbia un contenuto europeo e come nei modi e nelle forme opportune l'Ue deve dimostrare la sua capacità solidale nell'affrontare un problema che è appunto comune".

Riguardo alle dichiarazioni di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, secondo cui gli "imprenditori sono stati lasciati soli", il ministro rispedisce al mittente le accuse: "Queste parole, se si vogliono riferire al governo, sono ingenerose - ha dichiarato - ma soprattutto confido che avremo modo di rispondere con i fatti, nei prossimi giorni, varando il Piano nazionale di Riforma e i provvedimenti che ne conseguiranno. Sono convinto che Confindustria avrà modo di apprezzare. Ha apprezzato in passato tutte le azioni di governo che abbiamo insieme negoziato e condiviso". In conclusione una rivendicazione sul metodo seguito durante la legislatura: "Tutti gli atti rilevanti di questi tre anni, attinenti alla politica economica e del lavoro, sono stati frutto di accordi con tutti, tranne che con la Cgil".


Altro fronte aperto nel mondo del lavoro è il rilancio della Fiat.
L'amministratore delegato dell'azienda torinese Sergio Marchionne ha annunciato l'imminente acquisto di un ulteriore 5% della Chrysler, che farà salire la quota del gruppo italiano al 30%. "L'aumento della sinergia con Chrysler rientra nell'auspicio che abbiamo sempre fatto: che Fiat raggiungesse con i partner economie di scala molto più significative", ha commentato il ministro Sacconi con soddisfazione.

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