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"Tutti paghino la tassa di soggiorno"

Gli operatori turistici chiedono che non siano i turisti a pagarla, ma l'intero territorio veronese

Meno risorse in arrivo dalla Regione e più soldi che i turisti dovranno spendere. Questo, in sintesi, il disegno che si profila all'orizzonte se andrà in porto il progetto della tassa di soggiorno. Sull'argomento sono stati scritti fiumi d'inchiostro. E le associazioni degli albergatori si sono sgolate per far sentire il proprio netto dissenso. Ora tutto è tornato in gioco, visto lo stop imposto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all'iter del decreto sul federalismo municipale. Al suo interno, infatti, era stata inserita la possibilità per i Comuni di introdurre questo tributo, per rimpinguare le proprie casse.

"Noi non intendiamo nemmeno discutere se la tassa di soggiorno, dopo essere stata presa in esame dal Parlamento, rimarrà concepita in questo modo - afferma il presidente della sezione turismo di Confindustria Enrico Perbellini - ci opponiamo all'idea che siano i turisti a dover pagare di più un servizio. Piuttosto sarebbe meglio che siano i cittadini ad accollarsi una piccola imposta. Perché sul turismo mangiano in molti, non solo gli albergatori". Gli fa eco il presidente del consorzio "Lago di Garda é" Stefano Ghelli: "La tassa di soggiorno - commenta - sarebbe un gravissimo danno per il settore turistico. Noi non ci opponiamo a un prelievo, ma non siano i turisti a pagarlo . Meglio che partecipi l'intero territorio. Solo in questo modo potremmo trovarci d'accordo".

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