"Troppi soldi buttati", sindacati della polizia in guerra
Le segreterie provinciali: "Spese vergognose per le manifestazioni. E noi siamo senza una lira"
Uniti per una protesta davanti la prefettura, poi la bufera sul presunto denaro pubblico sprecato. Tutte le segreterie dei sindacati di polizia non smettono di far sentire la propria voce contro i tagli del Governo che, da quando è stata approvata la manovra finanziaria, sono ritenuti troppo onerosi. Giovedì scorso, 9 dicembre, le varie sigle sociali si sono riunite per un presidio davanti alla prefettura, mentre a Peschiera, contemporaneamente, alla Scuola allievi agenti della polizia, si teneva il giuramento di fedeltà alla Repubblica del 177esimo e 178esimo corso di formazione, giunti entrambi al termine dopo un anno di lezioni.
"Criticare una delle poche cerimonie rimaste agli appartenenti della polizia ci rincresce- fanno sapere i sindacati- ma siamo costretti a denunciare l’ennesimo spreco di denaro pubblico che, a nostro avviso, si sarebbe potuto evitare. E’ perfettamente inutile e 'cancerogeno' far credere alle nuove leve che la vita nella nostra amministrazione sia tutta una festa. I soldi buttati al vento per le varie spese di rappresentanza, come buffet e addobbi floreali, potevano essere spesi in modo certamente più redditizio, ad esempio comprando alcune decine di giubbotti antiproiettile per il personale delle Volanti". Continuano i sindacati, rincarando la dose: "Per non parlare del 'circo' creatosi con la presenza della fanfara della polizia, che per alcuni giorni è stata letteralmente 'scarrozzata' in giro per il basso Garda, accolta in due lussuosi alberghi, ha usufruito dei pasti presso i ristoranti delle suddette strutture ricettive, fornita di un pullman riservato per gli spostamenti e di due colleghi comandati di servizio come 'paggi'. Sarebbe stato meglio far suonare la fanfara all’interno dell’arena di Verona e, con un fantastico concerto di Natale, raccogliere fondi da destinare agli alluvionati del Veneto, piuttosto che spendere inutilmente i soldi dei contribuenti".