Traforo, c' il s del Consiglio ma l'opera rischia nuovi stop

Dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale di Verona della variante urbanistica del Passante nord, il traforo inizia oggi forse il suo percorso più accidentato. Se da un lato era quasi scontato, considerati i numeri della maggioranza a palazzo Barbieri, che si arrivasse ad un sì sulla variante 305, dall’altro adesso i veronesi potranno rivolgersi direttamente al Tribunale di Verona per contestare la variante, o alcuni aspetti di essa.

La battaglia sul traforo passa quindi dagli uffici del Comune direttamente nelle case dei cittadini, questi, infatti, hanno la possibilità di presentare qualsiasi tipo di ricorso (sulle espropriazioni, sulle scelte urbanistiche, sulle soluzioni viabilistiche, ecc), direttamente alla magistratura. Questo potrebbe far rischiare un’ulteriore brusca frenata sull’iter di realizzazione del passante nord e del relativo traforo delle Torricelle.

“La parte più difficile per il traforo inizia proprio adesso – ha detto il presidente del Comitato anti traforo, Alberto Sperotto – i cittadini, infatti, potranno portare in tribunale tutte le oltre 2mila e 500 osservazioni elaborate fino ad oggi”. Una possibilità tutt’altro che remota viste le continue manifestazioni e proteste che i veronesi contrari all’opera, hanno messo in atto fino ad ora. Proprio in considerazione di questo Sperotto è tutt’ora convinto che, alla fine, il passante non si farà.

Da parte sua il Comitato anti traforo proseguirà nella sua azione di informazione e sensibilizzazione della popolazione: “Chiederemo all’amministrazione comunale di pubblicare sui maggiori organi di informazione locale una resoconto condiviso dei dati relativi al passante, siamo anche disposti a pagare di tasca nostra l’inserzione”, ha detto Sperotto. Il presidente ha aggiunto anche che “se il Comune non vorrà partecipare a questa iniziativa la metteremo in atto da soli”.