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Sanit, no di Coletto ai ticket si torna a puntare sull'Irpef

L'assessore regionale alla Sanit ha aperto alla reintroduzione dell'addizionale eliminata da Galan

Addizionale Irpef sì, ticket sanitari no. È questa la linea di pensiero che sembra delinearsi in Regione per fare fronte al buco di bilancio della sanità veneta. L’apertura alla reintroduzione dell’Irpef è stata data proprio dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che ieri, a margine della presentazione del libro bianco sui conti del servizio sanitario regionale, ha detto: “Personalmente ritengo che l'addizionale Irpef sia necessaria, perché quella che c'é sempre stata in Veneto va ad incidere sui redditi dai 60 mila euro in su, quindi importanti”. L’assessore ha chiarito che l'addizionale “é sempre andata a pagare le prestazioni extra l.e.a.", cioé le prestazioni oltre i livelli essenziali di assistenza sanitaria dovuti per legge a livello nazionale e che di fatto rappresentano una quota rilevante del deficit della sanità del Veneto.

Favorevoli alla reintroduzione dell’Irpef si erano già dichiarate Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, e Franca Porto, segretario generale della Cisl veneta. “Una condotta politica seria – ha detto l'assessore - prevede scelte coraggiose anche quando impopolari". Per Donazzan un'eventuale reintroduzione dell'imposta significherebbe, in tempi di vacche magre, “proteggere i più deboli, cui l'addizionale Irpef non sarebbe applicata". La sindacalista si era anche espressa a favore della reintroduzione dei tiket sanitari, eventualità che Coletto, però, esclude a priori “perchè colpiscono in maniera indiscriminata dal pensionato con la pensione minima di 500 euro al mese a chi ha più ampie possibilità”.

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