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Napolitano bacchetta i partiti "Ascoltino la societ civile"

Il presidente non si sottratto all'abbraccio dei cittadini: "Creiamo l'unit con la diversit"

La città abbraccia il suo presidente. Finalmente. Sono stati tanti i cittadini che hanno voluto stringersi attorno a Giorgio Napolitano per esprimere il proprio affetto. Il titolare del Quirinale è atterrato all'aeroporto di Caluri a mezzogiorno, per poi arrivare alle 12e20 a Castelvecchio per visitare la mostra sul Risorgimento "Verona dagli Asburgo al Regno Unito", accompagnato dal sindaco Flavio Tosi e il presidente del Veneto Luca Zaia. Esposizione off limits a tutti. Tra i corridoi dell'Arsenale primi cittadino, governatore e presidente sembra abbiano discusso più di economia che politica, scambiando qualche battuta di fronte al monumento di Alberto da Giussano.

Fuori dal palazzo le domande dei cronisti non si sono fatte attendere. Soprattutto per quanto riguarda la questione morale in politica. "Ci sono molti buoni esempi che provengono dalla nostra società civile - ha affermato il presidente della Repubblica - e questi dovrebbero salire fino ai piani alti della politica, dove c'è sempre qualcuno che deve ascoltare". Ma Napolitano è rimasto piacevolmente sorpreso anche dallo spettacolo "L'alba delle libertà" messo in scena da un gruppo di giovani studenti veronesi in onore della Costituzione, tanto da rompere il protocollo e prendere la parola di fronte ai cittadini: "Non sottovaluto l'importanza dei discorsi - ha esordito - ma questa rappresentazione è molto bella. L'ho trovata molto spontanea e apprezzabile. Questo 150esimo anniversario dell'unità d'Italia è stata una grande occasione di risveglio dell'orgoglio nazionale, ci sono state tantissime iniziative dal basso spontanee. Questo significa che c'è qualcosa di profondo che unisce gli italiani, senza per questo farli tutti uguali dal punto di vista delle idee. Sono legittime tutte le diversità".

Le parole del presidente sono chiare ed espongono senza giri di parole l'obiettivo del suo mandato: "Noi dobbiamo riuscire a comporre l'unità con la diversità - sottolinea Napolitano riprendendo alcune frasi del discorso che ha tenuto di fronte al Parlamento - Nella nostra storia la parola unità si è declinata insieme con altre: autonomia, pluralità, diversità, sussidiarietà. C'è un solo articolo della Costituzione, l'articolo 5, che dice 'la Repubblica è una e indivisibile' in cui c'è anche scritto che 'riconosce e promuove le autonomie'. Questa è la nostra grande scommessa, questo è lo Stato nuovo che vogliamo costituire e che abbiamo cominciato a costruire nel 1946 con la Costituzione".

La gente applaude. E' con lui. "Non bisogna temere di riunirsi sotto grandi principi o obiettivi - ha concluso Napolitano - Io qualche volta ho l'impressione che in Italia ci sia chi teme che politicamente non ci divida abbastanza. State tranquilli, non saremo mai tutti d'accordo, i motivi di competizione e di giusta divisione non spariranno. L'essenziale però è che le divisioni non ci impediscano di fare dell'Italia una protagonista del secolo così difficile che si è aperto di fronte a noi".

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