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Interviste

Maroni e Tosi: "Serve un nuovo pacchetto sicurezza"

Il sindaco: "Cittadini il nostro primo interesse ". Il ministro: "Sar pronto entro fine maggio"

Mai come questa mattina temi nazionali e temi locali si sono intrecciati in un unico convegno, intitolato "La sicurezza urbana", che ha visto il sindaco Flavio Tosi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni sedersi fianco a fianco al palazzo della Ragione. Un'occasione di confronto che i primi cittadini aspettavano per avere delle risposte dal governo dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha di fatto legato loro le mani nell'emettere ordinanze in materie di sicurezza. Come invece era nelle intenzioni del pacchetto sicurezza promulgato dal ministro Maroni nel 2008. "Noi non siamo sceriffi - ha esordito  il sindaco Flavio Tosi - lo sono chi garantisce la sicurezza in prima persona, come il prefetto Perla Stancari. Noi come primi cittadini dobbiamo creare le possibilità per farli lavorare bene". Nel suo discorso il sindaco ha sottolineato che al Senato è da tempo ferma la proposta di riforma della polizia locale. Mancano le risorse. Ciò determinerebbe problemi organizzativi non indifferenti, poiché gli agenti si ritroverebbero ad affrontare maggiori oneri senza strumenti adeguati e senza una completa sicurezza. "E' un controsenso - ha affermato - andando a bombardare in Libia spendiamo circa settecento milioni di euro. Soldi che sarebbe meglio spendere per la sicurezza e per dare la copertura finanziaria necessaria alla riforma".

Parole raccolte al volo dal ministro Maroni, che, davanti a una platea di sindaci, tra i quali quelli di Parma, Modena, Prato, Vicenza, e di rappresentanti delle forze dell'ordine, ha annunciato l'intenzione di dare vita a un nuovo "pacchetto sicurezza urbana". Anche per aggirare e risolvere i rilievi mossi dalla Corte costituzionale. "La sentenza prevede la necessità di una norma primaria, cioè di una legge, e non solo di un decreto legislativo per definire il concetto di sicurezza urbana. Se questo è il problema, faremo una nuova legge - ha annunciato - ho chiesto ai sindaci il loro contributo di idee nelle prossime tre settimane. Poi proporrò entro fine maggio in Consiglio dei ministri una legge specifica sulla sicurezza urbana che possa contenere tutte le norme che oggi sono sparpagliate in vari provvedimenti e decreti".

In questo modo viene accolto l'appello del sindaco Flavio Tosi, che ha chiesto a Maroni di continuare a poter avere spazi di manovra in materia di sicurezza. Attaccando anche la sentenza della Corte costituzionale. "L'obiettivo primario è l'interesse dei cittadini - ha spiegato il primo cittadino scaligero - un sindaco deve prima di tutto pensare al loro interesse, perché sono loro a pagarci lo stipendio". Dal 2008 nel Comune di Verona sono state comminate oltre millecinquecento sanzioni per accattonaggio, mille per prostituzione di strada, oltre cinquecento in virtù dell'ordinanza antibivacco. In tutto sono oltre quattromila sanzioni per comportamenti che generano insicurezza sociale. Cifre che hanno portato il ministro Maroni a prendere la provincia scaligera come esempio per dimostrare la bontà del suo decreto del 2008. "Nel 2010 qui i reati sono diminuiti del 10% rispetto al 2009 - ha spiegato il ministro - a questo risultato hanno sicuramente concorso anche le ordinanze del sindaco Tosi. Certamente sono state utili perché hanno comunque eliminato fenomeni che avrebbero portato a un aumento di criminalità".

Avanti con una nuova legge, dunque. Per continuare a garantire ampo poteri in materia di sicurezza ai primi cittadini. Verrà subito inaugurato, secondo gli auspici di Maroni, un dialogo ad ampio spettro con Regioni e Anci, per muoversi in maniera condivis ed evitare ulteriori stop della Corte costituzionale.

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