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Venerdì, 19 Aprile 2024
Interviste

L'assessore Perbellini: "Basta tagli alla cultura"

"A Verona quest'anno ci salveremo ma non si pu continuare a colpi di scure"

“Basta con i tagli alla cultura”. A dirlo è l’assessore comunale Mimma Perbellini, che, pur assicurando che per quest’anno le attività del Comune non subiranno ridimensionamenti, lancia l’allarme per il futuro. “Non è pensabile – spiega – continuare a ridimensionare i fondi destinati alla cultura perché in questo modo Verona subirà seri danni”.

Non usa mezzi termini, insomma, l’assessore per difendere il settore di attività che è stata delegata a seguire da Tosi. Non li usa perché è convinta che difendere la cultura significa difendere gli interessi della collettività. O, meglio, che cultura sia sinonimo di economia. Anche se, o meglio forse proprio per questo, nel dirlo spiega anche che Verona riuscirà a gestire in forma “autarchica” anche quest’anno la carenza di denari. “Certo io capisco che in un momento come questo di crisi chi governa debba fare delle scelte dettate dalla priorità del momento”, precisa. “Non c’è dubbio, infatti, che di fronte alle esigenze che possono avere ad esempio un anziano od un bambino altre situazioni passino in secondo piano, però non si può non sottolineare il fatto che per un paese in cui il turismo è una fonte economica fondamentale non investire in cultura è un delitto”.

Se, insomma, si tratta di risolvere una situazione contingente i colpi di scure sono tutto sommato accettabili. Il rischio è che, come peraltro spesso accade in Italia, dalla temporaneità si arrivi alla prassi. Per questo le misure contenute nella manovra elaborata da Giulio Tremonti alla Perbellini fanno drizzare le orecchie. “Per carità – aggiunge – qui non dovremmo subire conseguenze, ma solo perché già lo scorso anno avevamo ragionato in termini di riduzione degli investimenti, svolgendo le attività con il 50 per cento delle risorse in meno. Per quanto riguarda le attività comunali, infatti, riusciremo a rispettare i programmi abituali, anche se questo è possibile solo grazie a sacrifici ed economie consistenti. Però, torno a ripetere, questa non deve essere la situazione normale. Sostenere il turismo, infatti, per una città come Verona significa puntare sulla cultura. Se non lo si fa la città ed i cittadini ci rimetteranno. Per cui i fondi servono, non ci si può sempre affidare ai risparmi”. Come si diceva, insomma, Verona se la dovrebbe cavare grazie alla “gestione in proprio” dell’emergenza. Anche perché, alla fine, fra le realtà culturali più importanti quella a dipendere da Roma è solo la Fondazione Arena. Una realtà per la quale pare siano state superate le preoccupazioni economiche, legate ovviamente a tagli, emerse nei giorni scorsi. Anche se c’è chi su questo non è molto convinto.

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