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Il vescovo veronese a Tripoli "L'Africa si faccia sentire"

Una nave con 400 rifugiati era partita dalla Libia, poi per un guasto ha dovuto fare marcia indietro

“Ho fiducia nella saggezza africana per risolvere la crisi. Gli europei si illudono di poter risolvere questa vicenda con le bombe. Diamo spazio a una mediazione dell’Unione Africana”. È il nuovo appello lanciato all’agenzia Fides del vicario apostolico di Tripoli Innocenzo Martinelli. I bombardamenti continuano da parte delle aviazioni occidentali, così come i combattimenti tra le forze fedeli al regime e i ribelli che si sono impadroniti di alcune città nella Cirenaica e della Tripolitania.

“Con le bombe non è che si dorma bene, ma tiriamo avanti - spiega il vescovo -
Quello che mi preoccupa è la situazione dei rifugiati africani, che continuano a bussare alle nostre porte, con la speranza che la Chiesa possa aiutarli ad andare in Europa. Ma questo non è il nostro compito. Cerchiamo invece di convincerli a recarsi in Tunisia dove potranno essere assistiti dalle organizzazioni internazionali. Qui a Tripoli possiamo ormai offrire assistenza solo ai casi più difficili”.

Monsignor Martinelli riferisce anche che “c’è stato il tentativo, non si bene organizzato da chi, di far partire una nave con circa 400 richiedenti asilo verso l’Italia. La nave è ritornata indietro dopo aver percorso poche decine di miglia. Si è detto che ha avuto un guasto al motore. Si è trattato di un modo per estorcere altri soldi a questa povera gente o forse di qualcosa d’altro”.

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