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Il traforo fa bene alla salute, parola dell'Istituto di Sanit

Valutato positivamente l'impatto ambientale del Passante, ma 51mila veronesi saranno pi "inquinati"

Il traforo delle Torricelle porterà solo benefici ai veronesi, ameno per quanto riguarda la salute e l’ambiente. Questo sembra emergere dalla presentazione della relazione preliminare dell’Istituto Superiore di Sanità sullo studio sull’impatto sanitario e ambientale relativo alla realizzazione del Passante Nord. A presentare i dati della relazione Loredana Musmeci dell'Istituto Superiore di Sanità, accompagnata dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dall’assessore comunale alla Mobilità Enrico Corsi e dal presidente della Commisione urbanistica Marco Comencini.

Secondo questa prima valutazione, la realizzazione del traforo porterà ad un decremento delle emissioni di micro polveri (Pm10) e di ossidi di azoto (NOX) per circa il 70 per cento della popolazione veronese. Questo abbassamento interesserebbe maggiormente al parte meridionale della città e sarebbe dovuto al calo del traffico in quella zona. Infatti, auto e camion, transiteranno molto meno per quelle zone, preferendo attraversare il Passante Nord.

Se da un lato l’inquinamento, e quindi i rischi per la salute dei cittadini, sono in calo, si deve considerare anche il fatto che dall’altro, ovvero nella zona più vicina al traforo, i livelli di Pm10 e NOX cresceranno in maniera sostanziale. Questo incremento riguarderà circa il 20 per cento della popolazione, ovvero 51mila abitanti, che abita e lavora nelle zone lungo le quali passerà il Passante Nord, da Parona fino a Borgo Venezia. Da chiarire, però, è il fatto che i dati presi in considerazione dallo studio prendono in esame la peggiore situazione possibile.

Per chiarire, l’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ha preso in considerazione i dati di inquinamento relativi all’orario di punta, ovvero dalle 7alle 9, nel quale il traffico è più pesante e, per quanto riguarda la zona attraversata dal Passante Nord, sono stati analizzati i valori a 15 metri dal centro della futura carreggiata, senza considerare che questa passerà attraverso un tunnel che sarà dotato di un sistema di filtraggio ed abbattimento degli agenti inquinanti.

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