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Esuberi alla Glaxo, il Pd accusa Comune e Provincia

L'attacco del segretario provinciale Vincenzo D'Arienzo: "Chi governa la citt ha fatto spallucce"

Sulla questione esuberi alla Glaxo il Partito democratico scarica le responsabilità sull'amministrazione comunale: "La decisione sui 246 esuberi di cui 220 informatori scientifici e 26 interni è frutto del silenzio che è calato da un anno sulla Glaxo di Verona per responsabilità di chi governa la città e la Provincia - scrive in una nota il segretario del Pd Vincenzo D'Arienzo -. Ancora nel 2010 mentre si parlava di chiudere il centro di neuroscienze (allora erano 518 addetti) si era aperto un ulteriore fronte che coinvolgeva i lavoratori della Direzione Finanziaria e c’erano segnali preoccupanti per gli informatori scientifici del farmaco.

Un anno fa lo sapevano tutti che alla Direzione Finanziaria, rischiavano il posto 18 unità e per gli informatori, 200 erano stati dichiarati in surplus. Sono solo cambiati i numeri, ma la volontà è stata mantenute. Perché nessuno ha mosso un dito?
La destra che governa Verona ha fatto spallucce. Più si distruggeva un'eccellenza intellettiva nazionale che negli anni ha accresciuto il prestigio di Verona nel mondo e più la destra si nascondeva. Ecco il risultato che ha ottenuto! Verona dopo aver perso il cuore di GSK, sta perdendo anche la presenza stessa dell’azienda nel suo territorio.

Glaxo deve ancora sanare il debito sociale che ha verso i lavoratori e il territorio che hanno contribuito alla sua crescita e a farne il primo fornitore farmaceutico dell’Italia. Trovo assurda l'autoesclusione della Provincia e del Comune capoluogo. Eppure, questo è il territorio in cui l'eccellenza Glaxo è cresciuta giovandosi dei fattori positivi presenti.

Il Partito Democratico è al fianco dei lavoratori che domani scioperano per i loro diritti e per ridare a Verona quello smalto che le destre hanno ormai offuscato".
Ed ecco la proposta dell'opposizione: la Provincia riunisca i Parlamentari, i Consiglieri regionali, i sindacati e le rappresentanze di categoria affinché si possa determinare un “unicum” d'intenti e di azioni da rappresentare in ogni sede e, soprattutto, per portare il caso Verona all’attenzione del Governo.
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