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Conta: "Il centrodestra pronto a vincere"

Inquinamento, acqua e bilanci: 8 domande all'attuale assessore all'Ambiente

Tenta la riconferma in Regione, Giancarlo Conta. Veronese “doc”, 60 anni compiuti, laurea in architettura a Venezia e uno studio in via S. Maria Rocca Maggiore nel centro città scaligero. Nel suo curriculum appare l’adesione quasi istantanea a Forza Italia, poi la militanza nel partito in quota Pdl dopo la fusione con la componente di Alleanza Nazionale. La sua poltrona a Palazzo Balbi, come assessore dell’Ambiente e a suo stesso dire, è una delle più “delicate” trovandosi a gestire in toto le politiche di salvaguardia e ripristino. Suolo, aria, acqua, inquinamento ed energia sono tutti temi all’ordine del giorno dell’intera politica nazionale.

Come vede la candidatura leghista di Luca Zaia per la presidenza del Veneto? Nessuna polemica sul “dopo Galan”?
Conosco bene il ministro Zaia per poter ammettere che è un buon candidato. Sta facendo bene il suo lavoro. E difende gli interessi del Paese. Trovo che non ci sia nessuna polemica ascrivibile al centrodestra veneto, nessun conflitto “interno” tra Pdl e Lega sulla scelta del candidato. Galan è ampiamente riconosciuto come il più capace e competente amministratore d’Italia. Indiscutibile è il suo lavoro alla presidenza del Veneto negli ultimi anni e non c’è nessun attrito elettorale per lasciare la candidatura ad un esponente padano. La Lega voleva una regione sicura da comandare e gli accordi nazionali sono stati a favore di Zaia. L’alleanza con la Lega è affidabile seppur difficile: noi del Pdl siamo più vicini alla politica del “fare” che a quella del “dire”. La Lega parla più alla “pancia” dell’elettorato e per questo gode di consensi più radicati e immediati. Però il centrodestra è riconosciuto per applicare scelte coraggiose alla sua politica. Quindi per fare un esempio concreto, se l’emergenza energetica potrebbe essere parzialmente risolta con i termovalorizzatori, dobbiamo proporre questo tema con la massima coesione possibile. La Lega è sempre stata contraria anche al passante di Mestre ma l’alleanza collaudata ha portato le nostre due fazioni a trovare accordi comuni.

Ragionando per ipotesi, se ci fosse stata una candidatura come quella di Flavio Tosi frapposta a quella di Zaia, la sua scelta su chi ricadrebbe?

Da veronese, tenderei a scegliere Tosi. Sia per le ottime capacità amministrative, sia per proporre un candidato “forte” proveniente da Verona, che garantisca una rappresentanza solida del territorio scaligero.

Quali sono le possibilità del Pdl? Si può sbilanciare?
La lista prevede nove candidati e Verona propone alcuni nomi forti e conosciuti nel territorio, oltre alla mia preferenza, il Pdl ha promosso Bendinelli, Bazzoni e la riconferma di Massimo Giorgetti. Il mio obbiettivo, naturalmente è arrivare primo nei voti ma non si può mai sapere cosa succederà poi. Per ora conto di recuperare i consensi andati perduti negli ultimi mesi con l’abbandono di Forza Italia e la successiva fusione nel Popolo delle Libertà. La macchina politica si sta avviando ora, e necessita di un legittimo rodaggio. In quest’ottica di passaggio abbiamo trascurato alcuni elettori che sono rimasti scombussolati dal cambiamento.

Bazzoni e Bendinelli sono personalità importanti del Veronese, con esperienze da amministratori pubblici alle spalle o tuttora in corso. Chi ce la farà?

Non mi sbilancio. Non ne avrei nemmeno idea. Naturalmente credo che ognuno punti a vincere e portare a sé la maggior parte dei voti. Così come sto facendo io. Abbiamo candidati preparati la cui sana concorrenza non può far altro che bene per spingerli al meglio.

Però un bilancio sulle sue attività di assessore lo può fare. Com’è andata in questi anni?
Mi sono occupato di cose molto delicate. L’assessorato all’Ambiente affronta quotidianamente molte problematiche legate al territorio. E mi ci sono dedicato con la massima attenzione: dalle cave alle discariche, ai termovalorizzatori, fino ai problemi di inquinamento dell’acqua e dell’aria. Le mie risposte sono state leggi su misura del Veneto e una di esse, “il piano di tutela dell’acqua”, ha colpito nel segno. Con questo provvedimento la regione si è impegnata con investimenti di dieci miliardi di euro per dieci anni in favore di opere infrastrutturali di alta qualità.

Di che progetti stiamo parlando?
Abbiamo creato una delle più grandi e valide “autostrade dell’acqua” in grado di garantire a molte zone l’afflusso pulito. Facendola scendere dai pozzi prealpini del vicentino potremmo riuscire a raggiungere tutto il Veneto senza dispersione. Il progetto di Veneto Acque è in fase d’ultimazione grazie ad un investimento di seicento milioni di euro e complessivamente il settore dei consorzi è stato regolamentato, passando da venti a dieci. Anche nei comuni gli investimenti per l’ambiente sono stati rilevanti e solo nel Veronese, gli investimenti hanno raggiunto quote attorno ai 62 milioni di euro già stanziati. Per le amministrazioni locali i principali lavori riguardano reti fognarie, isole ecologiche e acquedotti, progetti forse poco “vendibili” politicamente, ma molto importanti. Poi il nostro impegno sulle energie rinnovabili è costante e con il “piano dell’aria” stiamo cercando inoltre di tenere a bada i quattro principali fattori di smog: traffico automobilistico, industrie, agricoltura e riscaldamento. Investiremo oltre 420 milioni per la sostituzione di mezzi pubblici a gasolio in favore di combustibili meno inquinanti, e abbiamo avviato agevolazioni per il riscaldamento tramite il passaggio a caldaie a gpl contemporaneamente alla promozione delle biomasse alfine di considerare il “rifiuto” come risorsa per la cittadinanza.

In tema d’inquinamento, si fa molto parlare dell’inceneritore di Ca’ del Bue…

Ma manca del tutto l’informazione. Nel Veneto ci sono tre “camini” funzionanti: a Schio, Padova e Fusine di Mestre. Il quarto sarebbe proprio Ca’ del Bue. Questi impianti, tuttavia, incidono dello 0,06 percento sull’inquinamento atmosferico attuale. La maggior parte di smog, deriva dai fattori di cui ho già accennato: traffico, industrie, agricoltura e riscaldamento. Le polemiche sull’inceneritore sono sterili e dannose per il futuro. E la strumentalizzazione di tematiche importanti come queste sono molto facili.

Se l’elezioni non dovessero andare come previsto, si ritirerebbe dalla politica?
Non sono un politico di professione. Sono architetto. E se gli elettori decidessero di non confermare la fiducia tornerei alla mia vita di tutti i giorni e al mio studio a Verona. Io provengo da Forza Italia e di essa mi porto ancora nel cuore la bandiera, l’inno e i momenti più vivi della politica di centrodestra. Sono tuttora il coordinatore cittadino quindi un vero e proprio distaccamento dalla politica non ci sarà.

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