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Caro gasolio, il comparto agromeccanico in allarme

Il presidente di Apima Dalla Bernardina: "Un aumento che si traduce in una maggiorazione dei costi"

Comparto agromeccanico in allarme per il “caro gasolio” conseguente alla crisi libica e ai conflitti mediorientali. Il prezzo del greggio non solo continua ad aumentare ma non dà segno di rallentare la corsa che ha fatto lievitare il prezzo del gasolio agricolo del 38,20% da gennaio 2010, con un’impennata del 22% solo negli ultimi tre mesi. Un incremento che non ha confronti neppure con quello del gasolio per autotrazione, cresciuto nello stesso arco di tempo di 13 mesi del 24,72%.

“Un aumento – spiega il veronese Gianni Dalla Bernardina, presidente della Federazione Veneta degli Agromeccanici e di Apima provinciale - che per una media azienda si traduce in una maggiorazione dei costi pari a 15/20 mila euro annui. La nostra preoccupazione riguarda, più che gli interventi primaverili di semina, concimazione e diserbo, soprattutto le successive lavorazioni di irrigazione, trinciatura e raccolta dei prodotti, che vedranno l’impiego di macchinari il cui uso comporta un forte consumo di carburante. L’aggravio dei costi per i bilanci delle aziende di meccanizzazione agricola - sottolinea – finirà poi inevitabilmente per riversarsi sulle aziende agricole e sul consumatore finale".

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