Campedelli scioglie il nodo Ptcp: "Chiuso entro fine mese"
L'assessore provinciale alla Programmazione territoriale ci spiega la Verona del futuro
Lo sviluppo del territorio e le infrastrutture che lo consentono sono uno dei temi più spinosi che riguardano un’amministrazione pubblica. Numerosi, infatti, sono gli interessi di aziende e privati che spesso non coincidono gli uni con gli altri. Mediare e trovare una soluzione condivisa per realizzare quelle opere delle quali Verona non può fare a meno è uno degli obiettivi che si è posto Samuele Campedelli, assessore provinciale alla Programmazione e pianificazione territoriale. Per raggiungere questo risultato è necessario arrivare ad una sintesi sulla stesura del Ptcp, ovvero del Piano territoriale di coordinamento provinciale.
Assessore Campedelli a che punto siamo con la stesura del nuovo Ptcp?
Siamo a buon punto, soprattutto perché non siamo partiti da zero, ma abbiamo deciso di proseguire il lavoro già iniziato dalla precedente amministrazione Moserle. Da qui abbiamo analizzato quali sono state le criticità che non hanno portato all’approvazione sotto Mosele.
Partendo dal vecchio progetto, come sta proseguendo il suo lavoro?
In questa fase sono continui gli incontri con singoli Comuni, attraverso i quali abbiamo valutato e predisposto un documento parzialmente modificato rispetto al precedente. L’obiettivo è quello di arrivare ad un Piano congiunto entro la fine di questo febbraio.
Quindi il suo è anche un delicato lavoro di mediazione…
Il Ptcp cerca di mettere in correlazione le varie esigenze dei singoli Comuni. Verona è una provincia situata in una posizione strategica, all’interno dell’asse di collegamento fra i corridoi 1 e 5. Si tratta di un documento che, quando piani regolatori locali entrano in contrasto, mette insieme le varie esigenze arrivando ad una soluzione che non avvantaggi un comune rispetto ad un altro.
Servizio in collaborazione con l'Ufficio Stampa della Provincia di Verona