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Bimba deformata da Chernobyl salvata dalla chirurgia veronese

Polina priva di una gamba e di un braccio. Ora potr prendere in mano degli oggetti

Si chiama Polina. È una bambina bielorussa di sei anni, nata con gravi malformazioni per l'effetto delle radiazioni dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl nel 1986. Priva di una gamba, di un braccio e con un solo dito nella mano sinistra, Polina è stata abbandonata dai genitori alla nascita ma è stata adottata dalla Regione e dalla casa di cura Pederzoli di Peschiera del Garda, che con una grande catena di solidarietà hanno ridato il sorriso a questa bambina, sottoposta a un eccezionale intervento, senza precedenti in Europa, eseguito dall'equipe del dottor Ruggero Testoni, responsabile del reparto di chirurgia della mano e di microchirurgia.

"La bimba - spiega il dottor Testoni - aveva sulla gamba destra un piede malformato, con due sole dita a loro volta attaccate insieme, assolutamente inutili per qualsiasi funzione. Abbiamo deciso di trasferire questo "pseudopiede" vicino all' unico dito funzionante della mano sinistra, in modo da ottenere una pinza".

"Adesso - aggiunge il chirurgo - la bambina può prendere una forchetta o una matita, riesce a mangiare e a scrivere e a fare tante altre attività". La Regione ha avuto un ruolo determinante in questa corsa alla solidarietà.

"Si conferma l'eccellenza a livello internazionale del Veneto - ha detto l'assessore alla Sanità Luca Coletto, che ha aggiunto: "Abbiamo un fondo specifico che assiste appunto casi particolari come quello di questa bambina. Poi la casa di cura Pederzoli di Peschiera ha dato la disponibilità di fare questo intervento, vista la specialità della microchirurgia della mano e i risultati che vediamo oggi danno speranza di vita a una bambina così piccola e sfortunata".

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