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Bentegodi, la Nazionale non ci sta: "Non colpa nostra"

Lo staff che segue la squadra italiana di rugby ha visto il manto erboso da vicino. "Tutto normale"

Chi c'era non trattiene lo stupore. Lo staff della Nazionale di rugby aveva i piedi direttamente nel campo del Bentegodi quel 13 novembre. Mentre Italia e Argentina si fronteggiavano tra mischie e touche. E niente sembrava presagire che un campo da calcio nel giro di qualche settimana si sarebbe tramutato in un campo di patate. "Finita la partita il manto erboso era normale - afferma chi lo ha potuto calcare - il fatto che a rugby si giochi in quindici e non in undici non è una variabile così importante. In Inghilterra allora come farebbero? Si gioca a calcio e a rugby ininterrottamente".

Tesi avvalorata anche dai tecnici del Comune, secondo cui il "peccato originale" è stata la decisione di costruire la copertura del Bentegodi in vista dei Mondiali di Italia '90. Una struttura che da un lato ripara i tifosi dalla pioggia, dall'altro, però, priva lo stadio della luce e dell’ossigenazione necessarie per far attecchire e crescere l’erba. Per tutto l'anno.

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