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Arena, l'estate si chiude con i musical Cats e Peter Pan

Due grandi successi come "Cats" e "Peter Pan" daranno il via, per la prima volta a Verona, a "Arena in musical", che unirà la versione italiana di uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi allo humour e alla musica di qualità di un titolo contemporaneo nell'anfiteatro nostrano.
Per questa prima edizione l'Arena di Verona propone così una full immersion nel teatro musicale con "Cats" - il 21 settembre alle ore 20.45 - nell'edizione della Compagnia della Rancia firmata da Saverio Marconi e Daniel Ezralow, e "Peter Pan" - il 23 settembre alle ore 20.45 - per la regia di Maurizio Colombi.

Cats viene proposto in italiano grazie alla traduzione di Michele Renzullo e Franco Travaglio, è stato definito dalla stampa, al suo debutto, "il musical dell'anno" e ha conquistato 263.000 spettatori in 43 città, per più di 230 repliche nelle scorse due stagioni. Con la regia di Saverio Marconi, la regia associata e le coreografie di Daniel Ezralow, i costumi della maison Coveri e le musiche eseguite dal vivo dall'orchestra diretta dal M° Vincenzo Latorre, la versione italiana non è una pura traduzione bensì una rilettura dello storico musical che dà vita a un allestimento moderno e innovativo. L'incontro dei 25 Jellicle, i gatti protagonisti del musical, è una grande festa: nella notte più speciale dell'anno, infatti, essi si riuniscono per conoscere il gatto che avrà il privilegio di salire verso il "Dolce Aldilà" per rinascere a nuova vita, quella degli umani. Tra giochi di ombre cinesi, un enorme carrello da supermercato, gomitoli di lana, numeri acrobatici, prende forma uno spettacolo assolutamente originale in cui, insieme alla partitura scritta da Andrew Lloyd Webber, si spiega lo strano rapporto tra gatti e uomini.

Peter Pan, a cura di Maurizio Colombi, Arturo Brachetti, Fabrizio Carbon, Gianmario Longoni, è uno spettacolo di grande impatto visivo e sonoro, immerso in una atmosfera incantata, dove i duelli tra Peter e i pirati di Capitan Uncino continuano a far sognare grandi e piccini. Tratto dalla storia scritta a inizio '900 da James Matthew Barrie, fa immergere lo spettatore nella magia del grigiore londinese, con il Tower Bridge e l'atmosfera iniziale e metaforica che vede gli adulti, borghesi cittadini del Regno Unito, contrapporsi al menestrello cantastorie che incanta i bambini con il fascino delle favole. Un grigiore che dura pochi minuti, lasciando presto il posto ad un tripudio di colori ed effetti che, complice la bellissima colonna sonora di Edoardo Bennato, riarrangiata in chiave pop-rock, con fronzoli sapienti di rap e tip tap, trascina le emozioni in uno scroscio di applausi, da grandi e piccini.

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