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Tempo di bilancio in Provincia, pronti 167 milioni

L'opposizione: "Manca una pianificazione vera, non si parla di sviluppo del territorio"

Tutti con il pallottoliere in mano tra le mura del Palazzo Scaligero. In Provincia si sta procedendo all’analisi del documento di previsione 2012 e pluriennale 2012/2014. “Il nostro obiettivo principale è quello di puntare al vincolo di bilancio per il 2012 pari a 167 milioni euro di entrate – ha spiegato l’assessore alle Politiche di Bilancio Stefano Marcolini -. Attualmente contiamo nelle nostre casse entrate tributarie pari a 86 milioni di euro, al quale vanno a sommarsi varie entrate extra: 5 milioni provengono dagli affitti di immobili che la Provincia possiede, più vari trasferimenti di fondi da parte della Regione e dello Stato”.

“Le nostre priorità – continua Marcolini – sono la viabilità, la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli edifici scolastici
. Ci impegneremo in linea con gli altri anni per fornire più servizi, soprattutto per le scuole superiori, la sicurezza e, punto fondamentale, la valorizzazione del patrimonio”.

L’assessore è inoltre intervenuto sulla possibilità del taglio alle provincie vagliato dal Governo Monti: “Si tratta di una scelta assolutamente sbagliata, in quanto la Provincia è l’anello di congiunzione tra l’Amministrazione comunale e la Regione. Prendiamo ad esempio la viabilità: come facciamo a farla gestire dalla Regione? Si creerebbe un disservizio, in quanto il territorio non sarebbe coperto in maniera efficiente. Al contrario, sarebbe un ente di cui sarebbe necessario sfruttare le potenzialità. Altro discorso, invece, se si decide di ridurre gli sprechi, magari accorpando le Provincie più piccole e meno virtuose.”

Dura la replica dell’opposizione: “ La Provincia di Verona si appresta a chiudere uno dei peggiori esercizi di sempre – ha detto il segretario provinciale del Pd Vincenzo D’Arienzo -, non tanto sotto il profilo ragionieristico dei conti ma sotto quello politico e dei risultati amministrativi. Il Partito Democratico capisce benissimo il periodo di ristrettezze in cui stiamo vivendo, ma rischiamo di stare altri due anni a guardare dalla finestra senza fare nulla. Non c’è agli atti infatti una vera e propria pianificazione, nessuno sviluppo vero e proprio del territorio: solo interventi di manutenzione. In aggiunta il capitolo della grandi infrastrutture è assente: Motorcity e le altre opere? Aspetteremo ancora per molto, per ora è tutto fermo”.

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