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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Guerra su Ca' del Bue: "L'Agsm fa solo propaganda"

Comunicato congiunto dei Comuni di San Giovanni, San Martino e Zevio: "Ne va delle nostre vite"

“In recenti dichiarazioni l’azienda cittadina Agsm, gestore dell’inceneritore dei rifiuti di Ca’ del Bue che sarà ristrutturato e riaperto, ha dichiarato di condividere con le amministrazioni comunali di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio, le preoccupazioni sulla tutela della salute della popolazione. L’Agsm, però, dovrebbe evitare di propagandare relazioni commissionate dalla stessa azienda. Le preoccupazioni dei cittadini delle tre amministrazioni comunali non meritano di essere smorzate da relazioni sostenute da tecnici di parte. Meglio, piuttosto, un confronto tra le parti, come accade ad esempio nella commissione mista, a cui partecipano sia Agsm sia i tre Comuni, per verificare il cosiddetto punto zero, cioè i valori attuali di terra, aria e acqua attorno a Ca’ del Bue. Nella commissione mista le preoccupazioni delle tre amministrazioni comunali sono tenute in grande considerazione, anche perché sostenute da tecnici altrettanto preparati che difendono i tre paesi”, commentano il sindaco di San Giovanni Lupatoto, Fabrizio Zerman, di San Martino Buon Albergo, Valerio Avesani, e di Zevio, Paolo Lorenzoni.

“Le caldaie e i caminetti, sostiene l’Agsm, inquinerebbero più dell’inceneritore. E’ sufficiente un’osservazione per rispondere all’Agsm: le caldaie e i caminetti restano accesi appena tre mesi l’anno, l’inceneritore resterà accesso dodici mesi l’anno, per 24 ore al giorno per tutta la vita nostra, vostra, dell’intera cittadinanza. Le caldaie e i caminetti emettono fumi controllabili, mentre dall’inceneritore potrebbe fuoriuscire di tutto. L’inceneritore emetterà 800 tonnellate al giorno di fumi a cui andranno aggiunte le altre 400 tonnellate al giorno di ceneri. Inoltre non ci vengano a dire che a Ca’ del Bue saranno bruciate soltanto 600 tonnellate di rifiuti al giorno, perché è stato dichiarato che verranno riaccesi anche i vecchi forni già presenti, portando la quantità totale della combustione a 1200 tonnellate al giorno. Le nostre preoccupazioni verranno ribadite ancora una volta durante il Consiglio comunale, che sarà aperto agli interventi degli ospiti e del pubblico, che si terrà sabato 11 dicembre 2010, alle 10, a Zevio, a cui sono stati inviati gli enti coinvolti da Ca’ del Bue, a cominciare dalla Regione, Comune di Verona, Agsm, comitati e associazioni, compresa Legambiente”, continuano Avesani, Lorenzoni e Zerman.

“Le tre amministrazioni comunali di San Martino Buon Albergo, Zevio e San Giovanni Lupatoto non si limitano a protestare, ma portano avanti azioni concrete grazie all’introduzione e al successivo potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti. Ciò ha contribuito a rendere i propri cittadini dei cittadini virtuosi nella promozione del riuso dei rifiuti, tanto quanto i più avanzati Stati europei. Se la raccolta porta a porta dei rifiuti mantenesse le attuali percentuali vicine anche all’80 per cento, come già avviene, aggiunte a quelle di altri Comuni veronesi, risulterebbe inutile la riattivazione dell’impianto di smaltimento. Quali immondizie dovrebbero bruciare a Ca’ del Bue se la divisione e il riciclo dei rifiuti, cioè il loro riutilizzo industriale, non lasciassero, appunto, rifiuti nei Comuni?”, aggiungono Lorenzoni, Zerman e Avesani. “Sarebbe opportuno- conludono i tre sindaci- che l’Agsm presentasse un piano economico relativo al Polo ambientale integrato in modo da confrontarlo con quello dell’inceneritore".

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