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Crisi lavoro, la Bpw licenzia 120 dipendenti

Il gruppo tedesco lascia gli stabilimenti di Oppeano. "Trasferiremo in Ungheria"

Più di cento operai a casa per la Bpw Italia. "Il gruppo Bpw ha deciso di raggruppare la sue produzioni, attualmente suddivise su quattro stabilimenti in Europa, in soli due impianti". Questo l'annuncio che compare anche sul sito internet italiano del gruppo meccanico tedesco, produttore di ricambi per tir, assi sterzanti e semiassi.

Il risultato è un taglio drastico di 120 dipendenti che perderanno gradualemnte il lavoro entro il 2010. "A causa della prolungata crisi che ha investito il mercato" - continua la nota - "L'intero settore dei veicoli industriali ha mostrato una notevole sovraccapacità produttiva. Per questo motivo la produzione di assali autosterzanti per tutto il gruppo, attualmente localizzata nella sede veronese di BPW Italia srl, verrà trasferita presso la filiale ungherese".

Un progetto di delocalizzazione, quello di BPW Italia, che in futuro si concentrerà nella sola commercializzazione e nella logistica dei prodotti, continuando a servire il mercato nazionale. La proprietà è fermamente convinta, con le decisioni intraprese, di porre le basi per un'ulteriore crescita, a dispetto della difficile congiuntura attuale. La forte tradizione del gruppo era portata avanti fin dal 1923 con l'istituzione delle "Officine Meccaniche Carlo Battaglino" e con la successiva riorganizzazione del 1960 come leader nella trasformazione di veicoli a due assi in tre e quattro assi.

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