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Progetto Winezero: per una filiera vitivinicola ecofriendly

Si intende misurare l'impronta carbonica di questa filiera. I primi risultati saranno presentati lunedì 7 aprile nel corso di Vinitaly

Il comparto vitivinicolo rispetta davvero l’ambiente? Per scoprirlo è partito nella regione Veneto un progetto pilota che intende misurare, con valutazioni oggettive, l’impronta carbonica della filiera vitivinicola. Si chiama Winezero e vede coinvolti il Consorzio Vini Venezia, il Consorzio Prosecco DOC, e una serie di aziende, tutte coordinate dall’università di Padova. Le rilevazioni vengono realizzate mediante una stazione avanzata di monitoraggio, istallata a Lison (VE). L’obiettivo è verificare se si può parlare davvero di viticoltura sostenibile e, di conseguenza, come intervenire sui diversi segmenti per ottenere il più basso impatto nella produzione di vino al consumo.

I primi risultati di questo progetto saranno presentati lunedì 7 aprile nel corso di Vinitaly.
 

“Questa iniziativa viene realizzata con la più ampia adesione dei produttori, che ne sono sostanzialmente gli animatori – ha spiegato soddisfatto l’assessore all’agricoltura del Veneto – e rappresenta l’orizzonte ambientale prossimo di questo e di altri settori agricoli, scavalcando il puro e semplice concetto di “prodotto biologico” che pure rappresenta un obiettivo sempre più perseguito anche nella nostra Regione. C’è in questo una convinzione etica ma non solo, perché valorizzare il proprio prodotto perché a basso impatto aziendale è elemento di promozione che rende economicamente”.
 

Parlando proprio di prodotti biologici, i dati a riguardo sono davvero positivi: secondo dati ufficiali ci sono 1.800 imprese totali che si dedicano a questo settore, a fronte delle 1.163 del 2000 e alle 1.652 nel 2011. Inoltre, si legge in una nota della Regione, l’incidenza delle aziende vitivinicole nel totale delle imprese bio del Veneto è tre volte la media nazionale. Nello specifico, su 17.000 ettari coltivati a biologico, circa 2.500 sono dedicati al vigneto, il 14,7% del totale, contro il 4,5% medio italiano. Complessivamente si stima che nella filiera vitivinicola il numero di operatori interessati sia di circa 400 unità, delle quali la metà sono imprese specializzate. Sui 75 mila ettari totali coltivati a vite nella regione, il biologico incide per quasi il 3,5% e anche in questo caso il dato è in forte crescita, sulla spinta della nuova regolamentazione comunitaria sul “vino biologico”, entrata in vigore nel 2012. Tra l’altro, diversi produttori, soprattutto nel Veneto Orientale e nel veronese, si sono per così dire “associati”, utilizzando, pur nella loro individualità, le aree confinanti per evitare eventuali negativi fenomeni di deriva dei mezzi tecnici o contaminazioni da produzioni vicine non biologiche.

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