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Problema amianto, a Verona c’è ancora molto da fare

Anche a Verona è iniziata la Mappatura Regionale Amianto: solo 21 tra enti e comuni, su un totale di 99, hanno però risposto al progetto e hanno avviato la catalogazione dei siti da bonificare

L'amianto è sicuramente un grave problema ambientale e sanitario che coinvolge gran parte del pianeta. Molto sentito anche nel nostro Paese dove però c’è una legge del 1992 che ne bandisce l’utilizzo. L’Italia, infatti, sta ancora pagando le conseguenze degli alti livelli di esposizione derivati dall’utilizzo di questo materiale dal secondo dopoguerra in particolare nei settori della produzione industriale di manufatti in cemento-amianto, di manufatti tessili contenenti amianto, della cantieristica navale, della riparazione e demolizione di rotabili ferroviari e nell'edilizia. Secondo dati dell’Inail, si stimano in 20-30 milioni di tonnellate i materiali ancora presenti sul territorio nazionale che nei prossimi anni, con il procedere delle bonifiche, diventeranno rifiuti da smaltire. Per risolvere questo problema, infatti, non è sufficiente mettere in sicurezza, confinare i materiali contenenti amianto o bonificare gli edifici rimuovendoli, occorre anche smaltire correttamente i rifiuti prodotti.
 

Il primo passo da fare, però, è sicuramente quello di individuare i luoghi dove è presente questo pericolo materiale. Ed è esattamente quello che sta facendo la Regione Veneto con la Mappatura Regionale Amianto. Questo progetto, partito nel 2013 e che si concluderà nel 2014, prevede, appunto, una classificazione dei siti dove è presente l’amianto per verificare lo stato di conservazione dei materiali contenenti questa pericolosa polvere, individuando situazioni di criticità e dove necessario attuare interventi di rimozione o bonifica.
 

La mappatura è in corso in tutta la regione e riguarda le scuole pubbliche, private e gli edifici pubblici di proprietà di comuni e province. I dati riportati sono solo i primi risultati di questo importante progetto che comunque fotografa una situazione preoccupante. Sono ancora molti, infatti, gli edifici in tutta la regione contenenti amianto e considerando quelli che ancora non hanno risposto, il numero aumenta.
 

Anche nella provincia veronese è iniziata la mappatura dei siti dove è presente l’amianto. In particolare nella provincia hanno risposto in 37, su un totale di 99, tra comuni e enti, e di questi 37, solo 21 hanno già avviato tutto il procedimento per creare la mappatura degli edifici contenenti amianto. Un numero ancora molto basso visto che più della metà (62 per l’esattezza) non hanno ancora dato una risposta.

In tutta la Regione ad oggi hanno risposto in 222 tra comuni e provincie, su un totale di 588, e tra questi 222, la metà, 111, hanno avviato la mappatura. Manca all’appello circa il 60% degli enti ma c’è ancora tempo per inviare i dati.
 

Il prossimo 15 dicembre, infatti, sarà l’ultimo giorno utile per i comuni, le province e le scuole private per inviare le informazioni che verranno in seguito utilizzate a livello regionale e nazionale per definire le priorità di interventi di manutenzione e bonifica finalizzate a ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti e dei frequentatori degli edifici in cui è presente amianto.
 

A coordinare il progetto sarà l’Arpav che, attraverso il Centro Regionale Amianto, Polveri, Fibre, gestirà l’archivio in cui confluiranno tutti i dati raccolti, provvederà all’elaborazione di report periodici sullo stato di avanzamento del progetto e alla loro divulgazione.

Il progetto è partito grazie all’approvazione del DGR n. 2016 del 08 ottobre 2012 che prevede la realizzazione di questa banca dati informatizzata degli edifici adibiti a scuole pubbliche e private e degli edifici pubblici aperti al pubblico di Comuni e Province interessati dalla presenza di amianto. Questa banca dati verrà utilizzata poi per la Mappatura Regionale Amianto.

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