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Coldiretti, Emergenza Drosophila Suzukii

La Drosophila Suzukii è il nome scientifico di un moscerino dagli occhi rossi che si accanisce in maniera particolare sulle ciliegie veronesi, deponendo sul prelibato frutto le sue uova

Qualche settimana fa si parlava dell’emergenza batteriosi del Kiwi ora della Drosophila Suzukii, moscerino che ama in maniera particolare le ciliegie del veronese. Sembra proprio che gli agricoltori veronesi non possano mai stare tranquilli. La Drosophila Suzukii è il nome scientifico di questo moscerino dagli occhi rossi che si accanisce in maniera particolare sulle ciliegie veronesi, deponendo sul prelibato frutto le sue uova. Queste in poche giorni vanno a rovinare la ciliegia direttamente al suo interno. L’insetto ha già causato gravi danni in tutta Italia: in provincia di Verona ammontano a diversi milioni di euro e gli agricoltori hanno visto perdere dal 25 al 30% del raccolto. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti che vede nella lotta a questo insetto una delle sue priorità.
 

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli, si legge in una nota, «sta valutando insieme ad aziende produttrici di prodotti fitosanitari, possibili soluzioni di difesa integrata per combattere efficacemente l’insetto ed impedire che nella prossima campagna agraria si verifichino i medesimi danni registrati quest’anno». Soluzioni che vadano ad intaccare il meno possibile sull’ambiente e sull’uomo. Con l’obiettivo di trovare una soluzione, si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tecnico nella sede veronese di Coldiretti, tavolo tecnico a cui hanno partecipato Annalisa Saccardo dell’area ambiente e territorio della Coldiretti nazionale, Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona e numerosi agricoltori provenienti da tutta la provincia. Tra gli obiettivi dell’incontro, si legge sempre nella nota, «vi è raccogliere le indicazioni e i suggerimenti degli imprenditori agricoli al fine di riportarli alle aziende produttrici. La preoccupazione è forte: a rischio ci sono 150.000 quintali di ciliegie di cui circa il 50% destinate all’export».
 

«Per trovare una soluzione a questo terribile moscerino – ha detto Annalisa Saccardo - Coldiretti sta incontrando due multinazionali DuPont e Dow Agrosciences che hanno illustrato i loro studi per combattere la drosophila. La molecola studiata da DuPont è la cyazypyr, sperimentata negli Stati Uniti a partire dal 2011. La sostanza attiva agisce sui muscoli degli insetti, bloccandoli, e di conseguenza poi l’insetto muore. Dopo due giorni dal trattamento gli insetti possono essere ancora vivi ma la sostanza attiva li immobilizza. Da un punto di vista ambientale la sostanza attiva non è tossica per l’uomo, è trascurabile sulle piante, su mammiferi, pesci e uccelli, su alghe e piante acquatiche, e soprattutto non ha effetti sulle api. I risultati della sperimentazione mostrano che con 1,8 grammi si abbattono il 90% delle uova ma non è possibile eliminare il 100% della drosophila. Si arriva a eliminarne l’80%: queste percentuali consentano comunque di salvare gran parte del raccolto».
 

Questa particolare molecola è stata già testata nel nostro Paese ma sui frutti di bosco. Per quanto riguarda le ciliegie le sperimentazioni sono iniziate solo nel 2013 partendo dal presupposto che se la molecola funziona sui frutti di bosco può essere efficace anche sul ciliegio.

“I nostri agricoltori – ha sottolineato Piccioni – hanno provveduto quest’anno a fare un monitoraggio delle colture e si sono attivati con trappole alimentari ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Queste azioni unite ai nuovi prodotti di cui Coldiretti sta seguendo la ricerca potranno realizzare una strategia di lotta integrata al moscerino. Ci auguriamo, anche, che l’anno prossimo il clima sia più favorevole e meno piovoso di quest’anno. L’umidità aumenta, infatti, il proliferarsi della drosophila”. 

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