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Martedì, 23 Aprile 2024
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Agroalimentare, Verona in testa nella produzione di orzo e riso

Verona, con 2.700 ettari coltivati in orzo e 2.300 in riso, è in testa alla classifica per superfici investite in queste colture. Ad affermarlo "il rapporto 2012 sulla congiuntura agroalimentare veneta" stilato da Veneto Agricoltura

Complice la crisi economica e l’andamento meteorologico anomalo, il 2012 è stato un anno da dimenticare per il comparto agricolo italiano e in modo particolare per la Regione Veneto che nonostante tutto è riuscita a resistere. Come ogni anno Veneto Agricoltura, l’Azienda Regionale Agricolo, Forestale e Agroalimentare del Veneto, presenta “il rapporto sulla congiuntura agroalimentare veneta”. “Anche quest’anno – ha spiegato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato, in occasione della presentazione del Rapporto 2012 - il settore agricolo veneto dovrà fare i conti con la crisi economica in atto e il conseguente calo dei consumi. E’ nostro dovere però continuare a sostenere le imprese agricole per renderle sempre più competitive in un mercato in costante evoluzione. Il prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, che la Regione Veneto sta delineando in questo momento, punterà proprio su aspetti quali l’innovazione delle imprese agricole, l’inserimento dei giovani, la sburocratizzazione, la flessibilità”.


 

Il 2012, si legge nel Report è stata un’annata non particolarmente fortunata per il comparto agricolo italiano a causa non solo della crisi economica ma anche dell’andamento meteorologico anomalo durante la stagione estiva, caratterizzata da temperature molto elevate e da un prolungato periodo di siccità. Nonostante ciò il fatturato complessivo del settore agricolo della Regione Veneto ha tenuto. Il rapporto, presentato il mese scorso a Legnano, ha fornito al mondo rurale la possibilità di conoscere e analizzare le tendenze in atto, i risultati economico-produttivi della scorsa annata e gli scenari entro i quali si sono realizzati. Per quanto concerne la produzione della provincia di Verona bisogna fare un distinguo fra tutti i maggiori prodotti agroalimentari tipici della Regione e della Provincia e cioè i cereali (mais e cereali a paglia quali frumento tenero, duro e orzo) e le colture agro-industriali (bietola e soia).


 

Partiamo della produzione di mais: a livello regionale le superfici impiegate per questa coltura si attestano su circa 308 mila ettari con Verona che, con 38.115 si attesta al terzultimo posto per superficie investita, dopo Padova, Venezia, Rovigo e Treviso. Parliamo però del solo mais a granella. Se consideriamo anche le terre coltivate a mais ceroso, vediamo che Verona ha visto aumentare del 15% i suoi investimenti, ottenendo dei risultati molto soddisfacenti. Nonostante però questo incremento anche a livello regionale della superficie, il pessimo risultato in termini di resa produttiva induce a stimare una produzione finale di circa 1,6 milioni di tonnellate di mais granella (-35%), in forte riduzione praticamente in tutte le provincie e con valori superiori alla media regionale proprio nel capoluogo veneto che ha subito una riduzione del 47%.


 

Per quanto riguarda la campagna cerealicola 2011-2012, le produzioni sono state le migliori degli ultimi anni sia in termini quantitativi che qualitativi. A livello regionale, la resa media della raccolta è stata di circa 7,1 tonnellate, con un aumento del 21% rispetto al 2011. La Provincia di Verona non ha ottenuto ottimi risultati, stabilendosi, con 14.300 mila ettari di terreno utilizzati per questa coltura, al quarto posto per superficie investita. Prima di lei Rovigo, Padova e Venezia. Bisogna anche sottolineare l’incremento del 10% di superfici impiegate in frumento tenero che la provincia ha ottenuto rispetto al 2011. Un dato comunque da non sottovalutare. L’incremento delle superfici e il buon andamento della resa hanno consentito di ottenere, a livello regionale, un’abbondante produzione finale: a livello regionale il raccolto dovrebbe attestarsi sulle 629 mila tonnellate, con una crescita del 26% rispetto all’anno precedente.


 

Dato a parte, invece, è quello che riguarda la produzione di orzo e dove nella Provincie di Verona, Treviso e Rovigo sono concentrate il 70% delle superfici investite. Con 2700 ettari Verona detiene la leadership di questa produzione. A livello regionale nonostante l’andamento climatico invernale poco piovoso non sia stato molto d’aiuto alla crescita della coltura, le successive piogge primaverili hanno fatto in modo di ottenere una resa pari a circa il 5, 5 tonnellate, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Dato interessante è anche quello che riguarda la produzione di riso. Anche in questo caso a fare la voce grossa è la provincia di Verona con 2.300 ettari di superficie investite in questa coltura. Le produzioni si concentrano, infatti, per il 90% nelle provincie di Verona e Rovigo. L’andamento climatico caratterizzato dalle abbondanti piogge nel periodo primaverile ha inizialmente creato qualche problema allo sviluppo della coltura. Le temperature elevate del periodo estivo hanno permesso di recuperare il gap iniziale. La resa finale è stata di 5,7 tonnellate.


 

La produzione di Soia è l’altra nota dolente della provincia di Verona. Con 7.035 ettari di terreni investiti in questa coltura si attesta al terzultimo posto a livello regionale. Quello della soia, comunque, è un dato In controtendenza rispetto alle altre produzioni: la superficie coltivata a soia in Veneto nel 2012 si stima possa essersi attestata su circa 68.700 ettari (-11% rispetto al 2011), interrompendo il trend positivo degli ultimi anni. A livello regionale, la contemporanea flessione degli ettari coltivati e delle rese produttive ha determinato una notevole riduzione della produzione, che è scesa a circa 154.400 tonnellate, in calo del 43% rispetto al 2011.


 

Proseguiamo con la barbabietola da zucchero: a livello regionale, gli investimenti sono risaliti a circa 13 mila ettari, con un aumento del 39% rispetto al 2011. Il 90% delle superfici si concentra nelle tre provincie tradizionalmente più vocate, Rovigo, Venezia e Padova. La provincia di Verona si caratterizza però per il forte incremento degli investimenti, circa il 79% in più rispetto al 2011.


 

Insomma, nonostante l’andamento meteorologico non certo favorevole e la crisi economica che ancora imperversa nel nostro Paese che ha causato un calo nel 2012, il comparto agricolo veneto continua ad essere il punto di forza della Regione. Anche la provincia di Verona ha fatto la sua parte ottenendo dei risultati soddisfacenti.

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