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Antiche storie veronesi: dove è nascosto il tesoro di Attila?

Le leggende sulla tomba del re degli Unni sono tantissime e alcune toccano anche il territorio veronese. Il tesoro potrebbe essere sepolto ad Arcole, a San Martino Buon Albergo oppure a Castelnuovo del Garda

Dove passava lui non cresceva più l'erba. Attila, re degli Unni, soprannominato "flagello di Dio", vissuto nel V secolo dopo Cristo. La sua leggenda è sopravvissuta nei secoli. Il suo nome è giunto fino a noi ed è per tutti sinonimo di disordine e devastazione. Attila è il barbaro distruttore, il saccheggiatore di tante città, anche italiane.

La leggenda di Attila ha però un esito misterioso. Non si conosce infatti dove sia sepolto Attila e questo mistero è stato alimentato anche dalla credenza popolare che insieme al re fosse sepolto il suo tesoro, ovvero che aveva accumulato dopo una vita di razzie.

Dove si trova, dunque, il tesoro di Attila? Ufficialmente nessuno lo sa. Di ipotesi però ne sono state fatte tante e alcuni riguardano proprio la provincia di Verona.

È dunque possibile che Attila abbia sepolto il tesoro nel veronese, ma dove? Le teorie principali sono tre. La più verosimile dice che il tesoro sia stato sepolto da un Attila in ritirata, nascosto in un bosco vicino ad Arcole. Un'altra dice che il re degli Unni con il suo tesoro si trovino su una collina di Castelnuovo del Garda. La terza sembrava quella giusta, perché dalle parti di San Martino Buon Albergo erano anche state trovate delle armi. Molto probabilmente però si tratta di resti appartenuti sempre a barbari, ma successivi al passaggio di Attila in Italia.

Si tratta comunque di ipotesi molto fantasiose, anche perché la storiografia ufficiale è più propensa a credere che la famosa tomba di Attila si trovi in Ungheria. Sta di fatto che di leggende su questa tomba e sul suo tesoro ce ne sono tantissime. Si dice infatti che coloro che hanno sepolto il re degli Unni siano stati tutti uccisi subito dopo il funerale, in modo tale che nessuno potesse mai conoscere il luogo esatto della sepoltura. E addirittura viene scomodato anche il fantasma di Attila, che ogni notte si sveglia per contare le monete e le ricchezze del tesoro con lui sepolto, per controllare che nulla sia a lui sottratto.

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