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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brutte pagine di storia nella provincia di Verona: la tragedia di Castelnuovo

11 aprile 1848, gli austriaci perdono il controllo di Castelnuovo per neanche un giorno e quando lo riconquistano si abbandonano a saccheggi e stupri, lasciando il paese in fiamme

È diventato proverbiale. Quando si dice "è successo un '48" per indicare uno scompiglio particolarmente confuso, concitato, un subbuglio disordinato. Ci si riferisce ad un anno in particolare, il 1848, anno della cosiddetta "primavera dei popoli", quando si susseguirono in Italia e in Europa una serie di moti rivoluzionari contro le potenze restauratrici e in favore di nuovi governi liberali.

Nel nostro paese, il 1848 è l'anno d'inizio della prima guerra d'indipendenza, l'alba del Risorgimento. Furono le 5 giornate di Milano, il caso che fece poi scoppiare il conflitto tra gli austriaci che occupavano il Lombardo-Veneto e gli eserciti dei diversi staterelli presenti nella penisola italica. L'insurrezione che durò dal 18 al 22 marzo portò alla temporanea liberazione del capoluogo lombardo, che ad agosto tornò sotto la dominazione austriaca.

È in questo contesto storico che s'inserisce una delle più tristi tragedie belliche di quel periodo avvenute nel veronese: la battaglia di Castelnuovo. Si svolge in un solo giorno, l'11 aprile 1848. Un manipolo di circa 450 soldati volontari antiaustriaci imbarcati a Salò nella notte del 10 aprile sbarcano vicino a Lazise e da lì scendono per prendere il controllo della via di comunicazione tra le fortezze di Verona e Peschiera. Conquistano una polveriera ed entrarono a Castelnuovo quasi come dei liberatori. 

La notizia giunge a Verona e gli austriaci l'11 aprile sono pronti a riconquistare il paese. È il general maggiore Thurn und Taxis a guidare una truppa di 3.000 soldati austriaci che, dopo un fitto bombardamento, entrano a Castelnuovo da tre punti diversi e si riprendono il paese in poche ore.

Fino a qui sembrerebbe una normale azione bellica, triste come ogni battaglia, ma non così sconvolgente. I soldati antiaustriaci hanno combattuto, ma il divario tra le due forze era troppo grande e così decidono di ritirarsi verso Lazise. Tutto poteva concludersi così, ma purtroppo la battaglia continua. Gli uomini di Thurn und Taxis si danno al saccheggio e se la prendono con i civili, accusandoli di essere degli insorti e di essere in combutta con i soldati nemici. I morti tra i civili sono circa un centinaio, tra cui donne e bambini, non si contano gli stupri. Un episodio così raccapricciante, che pare che gli stessi soldati austrici abbiano minacciato di sparare sui compagni, per interrompere le loro scorrerie. Castelnuovo viene depredata, non vengono risparmiate neanche le chiese, e alla fine, il 12 aprile, gli austriaci lasciarono il paese svuotato e in fiamme

Gli austriaci persero il controllo di Castelnuovo per circa un giorno, eppure lo trattarono come se fosse un paese nemico, straniero, da conquistare e non da riconquistare. E quando i soldati tornarono a Verona con il bottino, furono celebrati come grandi eroi. In realtà, quello di Castelnuovo è stato e rimarrà sempre una macchia d'infamia nella storia dell'occupazione austriaca del veronese.

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