Sinagoga di Verona: da scoprire nel cuore dell'ex ghetto ebraico scaligero
In via Portici, tra via Mazzini e Galleria Pelliciai, sorge un pezzo del passato e del presente della città di Verona, cioè la sua sinagoga ebraica
Risale al 1800 la Sinagoga di Verona, periodo in cui la crescita della comunità ebraica richiese la realizzazione di un luogo di culto adatto ad accogliere tutti i fedeli. L'edificio è tutt'ora presente e attivo in via Portici 3, tra via Mazzini e Galleria Pelliciai, in pieno centro a Verona. In passato, sorgeva lì l'antico ghetto ebraico e tutt'ora il luogo rappresenta un punto di riferimento per la comunità veronese, per quanto si sia notevolmente ripicciolita. Inizialmente, la Sinagoga è stata realizzata per accogliere un migliaio di persone, ma ora difficilmente vi entrano grandi gruppi di fedeli.
La sua edificazione fu avviata nel 1864 ma pare che ben presto fossero esauriti i fondi, quindi occorse aspettare fino al nuovo secolo per il suo completamento. Il progetto fu dunque affidato all'architetto veronese Ettore Fagiuoli. La nuova sinagoga inaugurata nel 1929 si è conservata perfettamente fino a oggi, grazie anche al restauro eseguito nel 2002.
La facciata dell'edificio è maestosa e monumentale, nonostante si trovi una via piuttosto stretta. Tale scelta architettonica è strettamente collegata al periodo di edificazione, cioè l'epoca dell'emancipazione ebraica. Dopo secoli di vessazioni, nell'Ottocento gli ebrei vissero un periodo tranquillo in cui potevano manifestare apertamente il proprio culto, anche attraverso l'architettura. La facciata è giallo ocra e bianca e su un lato riporta una targa in onore di Rita Rosani, una partigiana uccisa nel 1944 sui monti veronesi.
L'interno conserva ancora intattati gli arredi e le decorazioni originali del 1800. Facilmente visitabile esternamente, la Sinagoga non è del tutto aperta al pubblico, ma si può visitare in occasioni speciali su prenotazione.